Secondo dati diramati da Iomega, il 70% dei dati informatici complessivi sono rappresentati da informazioni personali. Facile quindi immaginare la portata di tale mercato e delle relative problematiche in materia di storage. Un mercato fino a oggi spesso lasciato alla più totale iniziativa personale e privo di soluzioni pensate su misura. Qualche cosa è cominciata a cambiare con la diffusione degli hard disk esterni, ma in generale e livello utente finale, ambiente SOHO fino alle piccole e medie imprese, una strategia in ambito storage è un qualche cosa di molto raro. In situazioni di questo tipo, il nodo è trovare la combinazione ideale tra le funzionalità tipiche del mercato di fascia alta, con grossi sistemi dedicati e software concepiti per una grande quantità di risorse e quelle invece di gruppi di utenza spesso al di sotto delle dieci unità, dove semplicità e affidabilità rappresentano le priorità.
Emblematica di questa situazione, l’operazione conclusa ormai da diverso tempo da EMC con l’acquisizione di Iomega, arrivando di fatto a sancire una continuità nell’offerta impensabile fino a non più di cinque anni fa. Eppure, proprio la possibilità di trasferire e adeguare alla fascia bassa del mercato tematiche storage in precedenza ritenute esclusiva di grandi aziende apre a nuove opportunità.
"Per Iomega l’operazione ha rappresentato una spinta prima di tutto a livello tecnologico: oggi infatti è possibile contare su sessanta ingegneri in aree dove prima erano cinque – spiega Giacomo Mosca, key account manager resellers di Iomega -. Mentre in precedenza realizzare un sistema operativo voleva dire ogni volta dover partire da zero ora invece possiamo contare sull’esperienza, la solidità e la competenza corporate di EMC". D’altra parte, uno dei protagonisti del mondo storage enterprise si è visto aprire le porte di un mercato tutto nuovo e particolare. I risultati non si sono fatti attendere: "Oggi possiamo avviare discorsi di virtualizzazione storage a partire da 250 euro – precisa Mosca -, e questo significa rendere il discorso interessante anche per chi ha pochi server o addirittura uno solo".
Come in altre situazioni, prima che anche le PMI prendessero coscienza delle problematiche legate allo storage e alla relativa importanza è stato necessario attendere un certo tempo, ma per i produttori del settore il momento tanto atteso sembra finalmente arrivato: "Dopo diversi anni di lavoro, ora inizia a emergere una certa consapevolezza del backup, scontata solo in apparenza per le piccole aziende – sottolinea Mosca -. Attualmente per Iomega l’Italia è il primo mercato in ambito NAS e questo anche perché è stato possibile approntare soluzioni in grado di sposarsi con la particolarità delle PMI".
Quella fascia di mercato fino a qualche anno completamente ignorata da EMC oggi si sta rivelando quindi particolarmente promettente. Se in precedenza non esisteva di fatto un’offerta al di sotto dei 15mila euro, attualmente il divario si va progressivamente riempiendo, sviluppando l’offerta Iomega in modo da farla crescere dal singolo utente e dall’ambito SOHO fino alle PMI e ai dipartimenti aziendali. "Attualmente EMC fornisce hardware in una fascia di prezzo fino 5 mila euro, compresa tra il mondo consumer fino al dipartimento e nei prossimi mesi il divario sarà ulteriormente colmato: a gennaio è infatti prevista una serie di annunci".
Tra le novità, un posto di rilievo dovrebbe essere occupato da soluzioni di storage sviluppate completamente per il mercato PMI: "Mentre fino a oggi EMC ha in prevalenza adeguato i propri sistemi operativi all’hardware ingegnerizzato da Iomega, attualmente siamo in grado di proporre le prime macchine, frutto sempre dell’esperienza EMC ma sviluppate per intero in casa Iomega, sia per quanto riguarda l’hardware sia il software".
Tanto per fare un esempio, il sistema NAS iX4 200D, composto da quattro unità disco e completo dal punto di vista funzionale di file server, soluzioni per videosorveglianza e accesso remoto via Web direttamente integrate sull’applicance.
Infine, fattore non secondario, l’apertura ad applicazioni di terzi: "Se un ISV intende integrare servizi e applicazioni sui nostri NAS – conclude Giacomo Mosca -, mettiamo a disposizione un development kit, e sono già diversi i system integrator ad aver manifestato interesse".