Per capire meglio il fenomeno della Consumerizzazione IT, sempre più diffuso fra i dipendenti d’azienda, abbiamo intervistato Roberto Chinelli, CTO e Lead Application Development Service Line Director di Avanade.
Trend
Il fenomeno della Consumerizzazione IT, come noto, è causato dalla inevitabile richiesta da parte dei dipendenti di un accesso estensivo alle applicazioni aziendali con i propri dispositivi per non avere limitazioni di produttività. Questo perché, rispetto al passato, le modalità e i tempi di lavoro e sono sempre più flessibili e personalizzati, con contaminazioni frequenti nella vita personale.
La necessità di svolgere il proprio lavoro anche al di fuori delle classiche quattro mura, che prima delimitavano il “luogo di lavoro”, è spesso accompagnata dalla potenziale obsolescenza dei terminali a disposizione delle aziende, che spesso non vengono adeguati alle tecnologie in modo immediato tanto quanto quelli personali, e risentono quindi di inefficienze tecnologiche.
Benefici
Nel valutare la durata di questo trend, Chinelli fornisce come riferimento la famosa curva Gartner delle tecnologie (Gartner’s Hype Cycle): la IT Consumerization potrebbe essere posizionato nella parte iniziale, dove è la tecnologia a guidare il trend, con un margine di tempo molto ampio perché si arrivi a un “Plateau produttivity”. Non a caso, Gartner aveva stimato che la Consumerizzazione IT sarebbe stata il principale trend aziendale dei prossimi 10 anni.
Le aziende che vogliono affrontare correttamente il fenomeno dovrebbero in primis analizzarlo in relazione alla propria specifica realtà, spiega Chinelli: sarebbe infatti inutile seguire un trend che risultasse inutile per la propria azienda o privo di valore aggiunto. In questo senso è strategico incrociare il valore che la IT Consumerization ha per il business, con quello che ha per le risorse umane coinvolte: se questo punto di incontro non si trova, i benefici saranno pochi, altrimenti invece, possono essere notevoli.
Applicazioni
Anche le applicazioni devono adattarsi a questa analisi aziendale ed essere collegate alla produttività personale: posta elettronica, ECM – Enterprise Content Management (che consentono la gestione documentale sui propri dispositivi in modo sicuro e protetto, anche in modalità offline), ecc.
Non esiste una singola killer application ma sono valide tutte quelle che costituiscono un concreto ausilio per il lavoro: per i servizi professionali la gestione dei viaggi del personale in trasferta; i sistemi salesforce per la forza vendita; in generale tutte le applicazioni per gestire scadenze, impegni e prendere decisioni, anche quando non si è fisicamente in ufficio.
Sicurezza
Certamente il tema della sicurezza è cruciale: Chinelli ravvisa pertanto la necessità di un approccio olistico in fase di adozione e regolamentazione: non guardare al solo aspetto di gestione del dato ma anche all’accesso sicuro, alle risorse e alla gestione del dispositivo.
Più che un’adozione di tipo globale, si può affrontare anche un approccio graduale, avendo però chiare da subito tutte le esigenze e le necessità da coprire.
Adozione nelle PMI
La ricerca Avanade sulla Consumerizzazione IT non ha fornito indicazioni sulla capacità di spesa delle PMI in questo ambito, ma ha evidenziato la percentuale delle aziende che hanno intenzione di fare un investimento in quest’ambito: il 79% dei dirigenti intervistati su u totale di 600 leader aziendali e responsabili IT in 17 Paesi, riferisce che ha intenzione di effettuare nuovi investimenti a sostegno delle tecnologie di personal computing sul posto di lavoro entro i prossimi 12 mesi.
Nel comparto specifico delle PMI, viste le tipologie di business e le potenzialità economiche ma anche grazie ai risultati della ricerca emergono ai primi posti per utilizzo: CRM, ERP ed Email aziendali.