Nel giro di pochi mesi hanno rivoluzionato il mercato dei Pc portatili. Grazie alla combinazione di peso, ingombro e funzionalità selezionate con cura e supportate da un processore di nuova concezione, le vendite di netbook nel terzo trimestre del 2008 secondo Gartner Dataquest hanno toccato quota 5,6 milioni di unità. Cifra che ha contribuito a sancire nel corso dell’anno il sorpasso dei sistemi mobili nei confronti dei desktop: 38,6 milioni di pezzi contro 38,5. Abi Research si spinge oltre, stimando per l’anno in corso il raggiungimento di quota 35 milioni solo per i netbook.
Un successo però che non deve indurre a facili illusioni. Nonostante le affermazioni dei produttori mirate a escludere una sorta di cannibalismo nei confronti dei modelli ultraleggeri di fascia più alta, le cifre parlano di un incremento nelle vendite complessive tra i peggiori registrati negli ultimi anni. Secondo IDC, negli ultimi tre mesi del 2008 le consegne hanno registrato un calo dello 0,4%. Calo accentuato negli USA, dove il risultato locale è un -10%, dovuto in parte a margini di guadagno inferiori. Nonostante questo, il fenomeno netbook è destinato a continuare. Una delle ragioni alla base del successo, il processore Intel Atom è arrivato alla seconda generazione, Silverthorne, in grado di ridurre ulteriormente il divario di prestazioni con i notebook.
A fare da apripista nella scoperta di questo promettente mercato è stata Asus, la prima società capace di mettere a punto un modello di Pc portatile per certi versi anticonformista. "Il concetto di netbook nasce da una rilettura del mercato e un insieme di esigenze primarie che generalmente non trovano immediata o piena risposta nell’offerta tradizionale – afferma Fabio Capocchi, market development manager system & Eee Family di Asustek -. Esigenze legate a una accresciuta e più intensa mobilità in aggiunta alla richiesta di una maggiore facilità di utilizzo e di un prezzo contenuto".
Il capostipite
Nel corso del 2008, l’offerta Asus si è progressivamente estesa, andando a coprire una grande varietà di richieste, sia dal punto di vista della tecnologia sia per quanto riguarda estetica e praticità. Nell’ambito della famiglia Eee PC, il modello attualmente più rappresentativo per un’utenza in ambito professionale è il 1000H, con display da 10" (non molto più piccolo di tanti subnotebook destinati all’uso aziendale ma con prezzi che arrivano a tre-quattro volte quelli di un netbook), 1 Gbyte di memoria RAM e una serie di opzioni di connettività completa dalla tradizionale LAN fino alle varie opzioni Wi-Fi senza dimenticare Bluetooth. Come diversi modelli concorrenti, anche l’Eee PC deve buona parte del suo successo alla durata della batteria (7 ore) e alla scelta di optare su Windows XP come sistema operativo. In questo caso, un peso superiore alla media (1,45 Kg) è parzialmente legato, oltre che al display, alla scelta di puntare su un hard disk tradizionale da 160 Gbyte. La versione XP Home, costa 399 euro IVA inclusa che salgono a 539, (IVA inclusa) per la versione XP Pro.
Proprio l’unità di memoria di massa è una delle chiavi del successo dei notebook. La disponibilità a livello utente finale della tecnologia allo stato solido ha agevolato il passaggio verso unità più compatte e leggere, diminuendo al tempo stesso il consumo energetico e aumentando le prestazioni. In compenso, al momento a parità di prezzo la capacità resta inferiore e di conseguenza meno orientata all’utenza business, dove sono altre le caratteristiche apprezzate: "Il successo riscosso in ambito consumer ha fatto da traino anche in un ambito più squisitamente business – spiega Capocchi -. A spingere ulteriormente l’utenza professionale, modelli con connettività estesa, integrando anche connessioni 3G/HSUPA così da disporre di collegamenti veloci in ogni contesto/condizione".
Il giusto compromesso tra peso e display con un occhio al prezzo
La stretta collaborazione con i gestori di telefonia mobile ha portato a un rapido incremento nell’offerta di dispositivi dotati di connettività HSDPA oltre GSM/GPRS/EDGE. Tra questi, l’Acer Apsire One 10" pur mantenendo il display a 10" riduce il peso a 1,33 Kg. La configurazione proposta a 399 euro IVA inclusa prevede un Gbyte di RAM, hard disk da 160 GByte e batteria a sei celle.
Sulla stessa linea, si colloca Samsung: NC10 offre un display da 10.2” e peso di 1,33 Kg. La batteria a sei celle ha un’autonomia dichiarata fino a otto ore e completa la configurazione con disco fisso da 160 Gbyte e le varie opzioni di connettività in uno chassis che permette di integrare una tastiera di dimensioni standard. Il tutto anche in questo caso a 399 euro, però IVA esclusa.
Figura 1: Samsung NC10
Sacrificando ulteriormente la dimensione del display, il peso può scendere fino a sfiorare il chilo. È il caso dell’Amilo Mini Ui 3520 di Fujitsu Siemens, con 8.9" di diagonale. Oltre alla connettività completa LAN/Wi-FI/Bluetooh, nel rispetto degli standard ella categoria la configurazione prevede lettore di schede di memoria, webcam e microfono integrati. Il prezzo di 399 euro IVA inclusa include il canonico gigabyte di RAM e l’hard disk da 60 GByte. La connettività UMTS è disponibile in opzione attraverso uno slot Express Card.
Lo stesso prezzo è previsto per dot, la versione netbook da 8.9" dal punto di vista Packard Bell. Per fare leva sul mercato, il marchio acquisito da Acer non si discosta dai canoni di trasportabilità e connettività. In linea con la concorrenza le altre specifiche tecniche: hard disk da 160 GByte, tre porte USB e lettore di schede 5 in 1.
Figura 2: Packard Bell dot
Aumentando invece di poco l’investimento richiesto, è possibile combinare entrambe le specifiche tecniche. Il Petit di Hyundai infatti, riesce a contenere in un Kg un display da 10,1" senza rinunciare ad altre funzionalità fondamentali. L’hard disk Sata è da 60 Gbyte. Prezzo: 449 euro IVA inclusa.
Evoluzione continua
Nel giro di un anno l’offerta si è arricchita senza sosta. Una volta appurate le potenzialità del settore inaugurato da Asus, praticamente tutti i produttori non hanno esitato a entrare in gioco con uno o più modelli. Alle funzionalità di base si sono via via affiancate funzioni più estese, la più importante forse è la connettività. Diventa allora interessante cercare allora di capire cosa riserveranno i prossimi dodici mesi: "Oggi l’offerta si articola in una gamma di prodotto ampia e differenziata, con la quale intendiamo mantenere la posizione sia in termini di mercato, sia guidando lo sviluppo – afferma Capocchi -. La nostra offerta sarà caratterizzata sempre più da un impegno sul fronte del design, dalla ricerca di livelli di autonomia più elevati e dello sviluppo di soluzioni ed interfacce che consentano un utilizzo più naturale e immediato al fine di aumentarne comfort complessivo e praticità d’impiego".
L’obiettivo principale è quello di estendere la portata a clienti che non siano già in possesso di un notebook e contenere quindi un possibile fenomeno di erosione delle quote di mercato. "L’affermazione sinora ottenuta può intendersi in larga parte legata a un reale allargamento del mercato più che a una sovrapposizione con i segmenti tradizionali – precisa Capocchi -. Eventuali effetti di cannibalizzazione possono ritenersi un fenomeno contenuto e comunque marginale, considerando come l’intero mercato abbia registrato una crescita complessiva".
Crescita che some dimostrano le stime IDC ha comunque segnato il passo e in ogni caso qualche problema di sovrapposizione dell’offerta finisce inevitabilmente per crearlo. La dimostrazione più evidente è il sorgere di modelli che si possono definire di frontiera: pur adottando il processore-simbolo dei netbook, l’Intel Atom, il Dell Inspiron Mini 12 può infatti rientrare tranquillamente nel segmento dei subnotebook. Il peso è infatti leggermente superiore alla media, 1,2 Kg, ma in compenso offre un display da 12,1". Nella configurazione base, l’hard disk è limitato a 60 Gbyte e la connettività è completa di LAN/Wi-Fi/bluetooh. Con la batteria a tre celle il prezzo di partenza è di 554 euro IVA inclusa. Da sottolineare che si tratta dell’unico modello tra quelli presi in esame a offrire la possibilità di optare per Linux Ubuntu ridicendo il prezzo di acquisto a 429 euro.