"L’economia che fa bene all’ecologia". Dietro lo slogan con cui Epson accompagna l’apertura in grande stile dell’Epson Forum 2008 a Milano, si alza il sipario su quella che l’azienda promette sarà una vera e propria rivoluzione nel settore della stampa da ufficio, in particolare quello delle PMI e degli ambienti di lavoro serviti da stampanti il cui costo medio di acquisto si aggira intorno ai 500 euro.
Contrariamente a quanto però si potrebbe supporre, questa rivoluzione non va in direzione della stampa laser, ma verso la nuova era della tecnologia a getto di inchiostro. I presupposti dai quali prende spunto Epson sono sostanzialmente due: grande attenzione alle tematiche ambientali e un utilizzo più diffuso della stampa a colore. Aspetti che la società è convinta di riuscire a conciliare anche, e soprattutto, con il lato economico.
Sotto il profilo ecologico, l’azienda rivendica prima di tutto un’attenzione di lunga data, in tempi non sospetti, per un argomento spesso strumentalizzato e considerato di moda: "Per noi si tratta di una vera e propria strategia aziendale, portata avanti a partire dagli Anni ’90 – dichiara Massimo Pizzocri, amministratore delegato di Epson -, quando negli impianti di produzione abbiamo introdotto i primi sistemi di trattamento delle acque reflue. Inoltre, già nel 2000 avevamo eliminato l’utilizzo del piombo sulle schede elettroniche".
Quello che fino a oggi ha frenato una maggiore diffusione della stampa a colori negli uffici, sono i costi per pagina. Grazie all’ultima evoluzione della tecnologia proprietaria Micro Piezo, oggi Epson si dice pronta a vincere anche tali pregiudizi: "Secondo IDC, in Italia lavorano 4 milioni di stampanti laser – sottolinea Pizzocri -, rispetto alle quali una inkjet consuma il 90% in meno di energia elettrica. E, dai nostri calcoli, questo corrisponde al fabbisogno annuo di circa 480mila famiglie".
Figura 1: Epson B 500 DN
Inizia una nuova era
L’aspetto concreto di questa rivoluzione promessa, sono due stampanti a getto di inchiostro, le prime di una nuova serie, pensate per un ufficio di medie dimensioni. I modelli B300 e B500DN si differenziano tra loro praticamente solo per la dotazione di serie, tra cui l’interfaccia di rete.
"Abbiamo effettuato un sondaggio tra i nostri clienti, dal quale sono emerse quattro priorità: elevata affidabilità, facilità di integrazione, manutenzione ordinaria e volumi di stampa – spiega Flavio Attramini, business manager prodotti office di Epson – Ebbene, oggi siamo in grado di soddisfare tute queste esigenze e qualcuna di più non con stampanti laser, ma a getto di inchiostro".
Per quanto riguarda l’affidabilità, il potenziale delle nuove stampanti viene dichiarato in 20mila pagine al mese, paragonabile, se non migliore, agli attuali modelli laser più diffusi sul mercato. Questo è stato reso possibile grazie anche all’esperienza maturata nel grande formato, dal quale sono state ereditate le testine di stampa. Dotate inoltre di nuove soluzioni per la pulizia degli ugelli (una carica elettrica aggiunta alla goccia di inchiostro permette di individuare e intervenire solo sui singoli ugelli otturati e non su tutta la testina) e di raccolta dell’inchiostro esausto, le unità di stampa dovrebbero rispondere alle garanzie richieste.
Gli stessi componenti meccanici utilizzati sulle stampanti laser, garantiscono inoltre la piena compatibilità sia con i diversi sistemi operativi e applicativi sia con i più diffusi linguaggi di programmazione (PCL3, ESC P2 e supporto MIB).
Dal punto di vista della manutenzione invece, viene introdotta anche su questa fascia di prodotti una funzionalità tipica del grande formato, vale a dire la pulizia automatica delle testine. Le cartucce separate per ogni colore inoltre, garantiscono una produzione di 8mila pagine in bianco e nero e fino a 7mila a colori.
Anche sulle prestazioni Epson si dice sicura che i nuovi modelli saranno in grado di competere con la concorrenza laser. Modulo di stampa fronte-retro (opzionale sulla D300) e tre cassetti di alimentazione per un totale di 650 fogli aiutano a sostenere il carico medio dichiarato di 20mila pagine/mese, quello valutato ideale per ottenere il massimo anche in termini di risparmi.
37 pagine al minuto in modalità draft, 33 in qualità paragonabile alle laser e 3 secondi per la produzione della prima pagina, completano la scheda tecnica delle stampanti.
Qualità e convenienza
Per fare breccia nei potenziali clienti però, oltre alle caratteristiche tecniche, servono riscontri tangibili anche sotto il profilo economico. Per questo Epson ci tiene a divulgare alcuni dati frutto di prove interne. Secondo quanto riportato da Attramini, "Se prendiamo in considerazione la B550DN, rispetto alla nostra AcuLaser, nell’ipotesi di un carico di lavoro di 20mila stampe all’anno in bianco e nero e mille a colori, il costo totale per copia passa da 1,5 centesimi di euro a 0,64 per il b/n e da 7 a 2,55 per il colore".
Divario che diventa ancora più marcato prendendo in considerazione i diretti concorrenti. Utilizzando una HP3600N e a una Samsung CLP-610ND, i costi per pagina in bianco e nero sarebbero rispettivamente di 1,87 e 1,44 centesimi di euro, mentre per il colore si arriva a 10,31 e 8,15 centesimi di euro.
Completa il quadro economico, l’aspetto legato ai consumi elettrici. Rispetto ai 900W della AcuLaser, le nuove getto di inchiostro al confronto sembrano delle cicale. La potenza assorbita è infatti limitata a 32W. Su una stima di 3mila pagine al mese per tre anni, alle tariffe attuali significa circa 300 euro all’anno.
Le due nuove stampanti rappresentano solo il primo passo della svolta auspicata da Epson in favore della stampa a getto di inchiostro. Un cammino comunque lungo, che non comporta necessariamente un rapido accantonamento della tecnologia laser: "Continueremo a produrre stampanti laser, anche se poco per volta arricchiremo l’offerta di queste nuove inkjet – conclude Attramini -. Ma credo che nel tempo le cose siano destinate a cambiare definitivamente".