Quando l’alimentazione diventa scorretta e si tende drammaticamente a ingrassare, gli unici rimedi sono dieta e autocontrollo.
Per le bollette Telecom le cose non sono tanto diverse: senza un corretto controllo, si rischia di pagare per servizi inutili.
Il problema è che molti utenti non conoscono la terminologia e il significato delle voci riportate in fattura. Quindi, si ritrovano spesso costi che “gonfiano” la bolletta, aziende comprese. Per correre ai ripari, perciò, proviamo ad analizzare una fattura standard di Telecom Italia.
La prima parte, quella che tutti leggono, riporta numero principale della linea, numero della fattura, dati dell’azienda, importi, scadenza e riepilogo costi. Fin qui tutto regolare, o quasi se si esclude l’importo (spesso allucinante) relativo al totale. Ciò che ci interessa maggiormente è il retro, dove si trova il dettaglio dei costi.
Subito sotto “Conto Telecom Italia n.X ” troviamo la voce “Costo per consumi“: telefonate e servizi. In questo campo sono riportate le voci relative alle varie tipologie di telefonate: locali, interurbane, cellulari, internazionali, cellulari o satellitari, a numeri speciali di Telecom Italia o di altro gestore, internet numeri 701 e 702, ecc. In questo campo, va posta particolare attenzione alle voci: “numeri speciali“, di Telecom Italia e di altro gestore: si tratta di chiamate verso numeri a pagamento come gli 899, gli 144, gli 166 ecc
Tali numerazioni sono spesso utilizzate per transazioni POS, vettori come i corrieri espressi, tour operator e compagnie aeree. Altresì, questi sono anche i numeri incriminati che hanno causato numerosissimi problemi a privati e aziende, che si sono visti imputare costi folli per telefonate mai effettuate. La miglior cosa da fare è chiamare Telecom al numero verde 191 e chiedere la disabilitazione delle numerazioni speciali, sempre se non si utilizzino i POS o non si abbiano esigenze particolari.
All’interno di questo campo, inoltre, è specificata l’Opzione che si utilizza per la fatturazione delle chiamate. Collocata tra la tipologia (locale, interurbana ecc..) e la quantità, viene riportato il nome relativo all’offerta in uso: Teleconomy Caffè, Teleconomy National Aziende, Professional Business e molte altre. Se invece non vi è riportata nessuna dicitura la tariffazione è quella Base, con scatto alla risposta su tutte le chiamate nazionali e a cellulari pari a 6,56 più centesimi + IVA. Nel caso in cui in questo campo vi fossero voci strane o sconosciute – come telefonate a cellulari satellitari o internazionali mai effettuate – è sempre buona regola chiamare Telecom per chiedere spiegazioni. Per prima cosa è necessario richiedere il tabulato dei dettagli chiamate oppure, per velocizzare la cosa, scaricarlo direttamente dal sito Telecom; basta semplicemente registrarsi. Una volta ottenuti i dettagli verificare destinazione, orario e importo e quindi contattare il Call Center di Telecom.
Sotto al campo del Costo per consumi, c’è: “Costo per abbonamenti: linea, servizi, offerte“.
Qui si può parlare di un vero “campo minato” dove si nascondono la maggior parte delle insidie. Le voci riportate riguardano: canone sulla linea utilizzata, ossia Linea telefonica affari (detta anche RTG o Analogica) che attualmente ha un importo bimestrale di 45 euro + IVA; o Linea ISDN con un importo di 62 euro + IVA. Possono essere indicate in questo campo anche le linee ISDN PRIMARIE e I FLUSSI PRIMARI, ma generalmente queste tipologie sono utilizzate da grandi imprese che necessitano di un elevato numero di linee (50/100 o più).
Associati alla linea ISDN ci sono i numeri aggiuntivi ISDN, in altre parole ulteriori numeri telefonici gestiti dalla borchia ISDN per un massimo di otto per borchia; ogni numero aggiuntivo ha un costo di 2,06 euro + IVA a bimestre. Sempre in questo campo vengono indicati i canoni aggiuntivi per le offerte tariffarie. Ad esempio, il Teleconomy National Aziende 2 ha un costo di 18 euro + IVA a bimestre su linea ISDN. Queste voci vanno tenute sempre sotto controllo, specialmente se si utilizza una preselezione automatica (CPS, Carrier Preselection Sistem) con un altro operatore. In questo caso se il nuovo operatore non ha provveduto ad eliminarle (e questo generalmente non succede), è il cliente che deve richiederne disdetta a Telecom, a mezzo fax al numero verde 803308191 o per telefono al 191.
Il campo successivo riporta il “Costo per noleggi, manutenzione“.
In questo campo l’attenzione va rivolta all’importo specificato. Nel caso si utilizzi una linea ISDN vi sarà riportato il costo del noleggio della borchia che a bimestre è pari a 8,26 euro + IVA. Spesso succede di trovare il costo per noleggio impianto principale con importi diversi: in questo caso bisogna chiedere spiegazioni a Telecom su cosa si stà pagando, ed eventualmente chiedere di togliere tale voce superflua. Sempre in questo campo è riportato il costo del noleggio del router per l’ADSL. Questo è un argomento molto dibattuto (usare il router di Telecom o procurarsene uno proprio?). Personalmente, visto il costo del noleggio e i prezzi di mercato dei router, consiglio di acquistarne uno proprio ed eliminare quindi la relativa voce in bolletta.
Gli ultimi tre campi: “Altri addebiti/accrediti”, “Arrotondamenti” e “Calcolo del totale da pagare” contengono i costi dell’invio del cartaceo (bolletta ed eventuali dettagli chiamate), consegna elenchi telefonici, arrotondamenti vari e i totali. Qui di norma non ci sono problemi, ma uno sguardo veloce alle voci riportare non fa mai male.
Importante sarebbe conoscere quelle che sono le leggi in materia di Tlc, ma spesso non si ha il tempo e il modo di poterle reperire. Le più importanti sono: la Legge n.109 del 28/03/91 (G.U. n.81 del 6/04/1991) e il D.M. 23/05/92 n.314. Queste riguardano quelli che sono i costi dovuti e non a Telecom in merito a canoni e noleggi. Per ulteriori approfondimenti è bene dare uno sguardo al sito dell’Autorità per le Garanzie nelle Telecomunicazioni. Altro link interessante è Callware, presso cui si riescono ad avere le reali tariffe utilizzate e quanto si sta pagando di canoni fissi.
Ad ogni modo, se si decide di cambiare piano tariffario oppure operatore telefonico è buona norma non firmare mai subito il contratto che un commerciale vi propone: fatevi lasciare copia del contratto e sottoponetelo ad una persona di fiducia. Nel caso in cui il commerciale non vi permetta di poter visionare con calma i termini del contratto Diffidate!. Verificate sempre le tariffe che vi propongono nei siti web delle varie compagnie. devono essere pubblicati tutti i dettagli e costi, per valutare attentamente gli importi per chiamata verso cellulari, scatti scatti alla risposta e canoni aggiuntivi. Prestate anche molta attenzione alle tariffe Flat, che comprendono solo le chiamate urbane e interurbane e mai i cellulari e le chiamate internazionali.
Infine, se decidete poi per l’Unbundling (ULL – Unbundling del Local Loop) ossia il distacco da Telecom, è bene sapere di che si tratta. È quell’operazione meglio nota come “ultimo miglio”, intendendo simbolicamente l’ultimo chilometro di cavo telefonico che dalla centrale arriva direttamente in casa o in azienda. In Italia i cavi telefonici sono per la maggior parte di proprietà di un singolo operatore telefonico, ossia Telecom Italia Rete. Possono essere utilizzati per fornire servizi anche da altri operatori, dietro pagamento di una quota di noleggio. Quando si effettua l’ULL, i cavi presi in “affitto” vengono disconnessi dalle centrali telefoniche Telecom e connessi agli apparati del nuovo operatore, collocati sempre all’interno delle centrali Telecom in una sala denominata OLO.
Anche se può sembrare conveniente non pagare più il canone a Telecom, è buona norma informarsi prima se altre aziende nelle vicinanze stiano utilizzando l’ULL. Ricordatevi che se il servizio non vi soddisfa creandovi disagi o peggio, il rientro in Telecom richiede in media dal mese e mezzo a più
valutate voi.