UMPC: mobilità business del futuro?

di Alessandra Gualtieri

21 Febbraio 2008 09:00

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Da più parti riconosciuti come vera rivelazione del 2008, gli Ultra Mobile PC si stanno confermando, in effetti, tra le più interessanti declinazioni del mobile computing

Terminali ultraleggeri a metà fra palmari e notebook, generalmente touchscreen e con schermi non inferiori a quattro pollici di diagonale, gli UMPC non sono una novità recente: sul mercato dal 2006 – ricordate il fervore nato attorno all’Origami di Microsoft? – per lungo tempo sono stati guardati con sospetto dagli utenti aziendali, e più che altro relegati ai mercati di nicchia, ad esempio come strumento di supporto per l’erogazione di servizi di assistenza IT.

Troppo ingombranti (800-1000g di peso) e costosi (anche sopra i mille euro) per essere utilizzati come smartphone, eppure ben più performanti di un PDA con sistema operativo dedicato (e quindi ridotto), questi dispositivi ibridi al confine fra universo IT e Tlc, in realtà garantiscono agli utenti business completa interoperabilità con altri sistemi pc e, dotati di connettività wireless e mobile, rispondono alle esigenze di piena mobilità. Alcuni modelli integrano anche una tastiera QWERTY estraibile, offrendo così un supporto aggiuntivo il quale, senza dubbio, offre loro una chance in più per essere considerati dispositivi professionali davvero utili e completi.

Fino a poco tempo fa, il vero deterrente era lo schiacciante paragone con i notebook, in termini di performance e rapporto qualità/prezzo. Questo faceva inesorabilmente pendere l’ago della bilancia verso i “contro” piuttosto che verso i “pro”.

Ebbene, oggi che lo scenario tecnologico presenta chiari segni di evoluzione, gli UMPC sono finalmente tornati in auge, attirando l’interesse di principali fornitori di tecnologia come Intel e AMD e di produttori di terminali IT e Tlc come Asus, Samsung, Nokia, HTC, OQO, LG, Sony, Toshiba, ecc. Obiettivo? Trasformare un gadget hi-tech in un piccolo gioiello della tecnologia ad uso enterprise.

Che sia giunto allora il momento per gli UMPC di assurgere a concreta alternativa mobile per le applicazioni professionali generalmente fruite su pc? Non è escluso, visto che il rinnovato interesse che li investe oggi è in effetti, basato su un importante mutamento delle dotazioni tecnologiche.

Molte le caratteristiche vincenti che possono caratterizzare un UMPC di ultima generazione, alcuni modelli già sul mercato altri sugli scaffali entro pochi mesi: architettura dedicata, processori altamente performanti, aumentata autonomia, consumi ridotti e incremento della capacità grazie anche ad hard disk allo stato solido (SSD) su tecnologia Flash, memoria RAM da 1 Gb, connettività broadband wireless integrata (Wi-Fi, Umts, Hsdpa e WiMax) accanto a scheda LAN Ethernet e interfaccia Bluetooth, supporto per applicazioni business avanzate non inferiori a quelle che girano sui notebook.

UMPC di ultima generazione
Processore900 MHz – 1,6 GHz
Memoria512 MB – 1 GB
Sistema operativoWindows XP e Vista, Linux
Hard Disk16 – 60 GB
ConnettivitàLAN Ethernet, Bluetooth, Wi-Fi, Umts, Hsdpa e WiMaX
Schermo4,5 – 8 pollici
Risoluzione800 x 480 pixel – 1024 x 600 pixel
BatteriaAgli ioni di litio (3-5 ore)
Peso690 g – 1,2 Kg

In particolare, la migliore autonomia e soprattutto i nuovi orizzonti in termini di copertura broadband (con la possibilità di integrare la connettività 3G con quella wireless), potrebbero costituire quel quid in più, quel valore aggiunto destinato a fare la differenza rispetto al vasto panorama di soluzioni per il mobile compunting. In particolare, l’integrazione del WiMax in numerosi nuovi UMPC (Asus e Toshiba, solo per citarne alcuni) sembra promettere alternative interessanti per un utilizzo business.

I tradizionali UMPC includono processore Intel Celeron M, Pentium M, Core Solo o VIA C7-M da 900 MHz , RAM da 256 MB a 1 GB, hard disk da 30 a 60 GB, a seconda della casa produttrice.

Le prime vere novità di rilievo sono state introdotte nel 2007 da Asus (R2H ed R2E i due modelli di punta, mentre l’R50A è di prossima uscita) e poi da Samsung (SPH-P9200 e Q1 Ultra, ora anche H-Sdpa). Tra i modelli più popolari, troviamo anche l’HTC Shift, l’OQO Model 01+ ed e2, il Nokia 800 Internet Tablet, l’UbiQUio 701, il Sony Vaio e il Gigabyte U60.

Oggi, i riflettori sono invece puntati sulle novità tecnologiche di Intel. Tra le innovazioni più significative non si può non citare, infatti, la nuova piattaforma Menlow, la prima sviluppata appositamente per UMPC e MID (Mobile Internet Devices), declinazione alternativa di mobile computing in versione ultra-ridotta secondo Intel.
Menlow rappresenta una soluzione ben più avanzata dell’attuale piattaforma Ultra Mobile 2007 (basata su una speciale versione del processore Pentium M) diffusamente integrata negli attuali UMPC in commercio.

Scelta da numerosi big vendor, la piattaforma Menlow integra chispet Poulsbo e processore a 45 nm Hi-k Silverthorne, fra i più innovativi e performanti del momento, in quanto consentono alte prestazioni a basso consumo anche in mobilità.

Sono almeno una ventina i partner di Intel che nel 2008 lanceranno un proprio modello di UMPC/MID basato su piattaforma Menlow. Tra questi Asus, BenQ, Clarion, Compaq, Lenovo, LG, LiteOn, Quanta e Toshiba.

Questa micro architettura arriverà sul mercato quest’anno, mentre a succederle nel 2009 sarà poi Moorestown, piattaforma mobile SoC (System on a Chip) – Cpu, chip grafico, controller video e di memoria, tutti su una sola unità di silicio – che aumenterà le prestazioni della batteria (5-6 ore) e ridurrà di dieci volte i consumi di potenza.

Il fermento è notevole, con sforzi da più parti per mettere a punto sistemi in grado di rendere gli UMPC terminali sempre più adatti alle esigenze professionali. Anche VIA Technologies, ad esempio, ha realizzato una nuova architettura x86 per ridurre i consumi ed aumentare le prestazioni: VIA Isaiah, con processori a 65 nanometri.
Per quanto riguarda i sistemi operativi degli UMPC di seconda generazione, le novità non sono poche: accanto al più tradizionale Windows Microsoft XP e Vista, si concretizza l’ipotesi di Ultra Mobile PC di ultima generazione basati su piattaforma Linux.

In realtà, non si tratta di una novità sul versante consumer. Più che altro, gli sforzi sono ora concentrati per abbinare le potenzialità di un sistema open source ad un terminale ultra-mobile dalle prestazioni così elevate da essere così considerato un vero prodotto business. Al CES 2008, ad esempio, Lenovo ha presentato un suo dispositivo con piattaforma Menlow e OS Linux. Anche la linea LimePC di Freescale monta LimeOS, sistema operativo web-based che opera su server a sua volta basato su Linux Debian.

Alcuni grossi nomi dell’IT – sette società tra cui Mozilla, Samsung, MontaVista, Marvel e Texas Instrument – hanno poi dato il via ad un progetto congiunto per realizzare una piattaforma open source software/hardware per UMPC. I primi risultati – e le prime specifiche – sono attesi per il prossimo anno. L’idea è quello di un terminale ultra leggero, che sfrutti le potenzialità del web attraverso soluzioni SaaS, mantenendo così le sue caratteristiche di piena mobilità ma senza sconti sulle performance.

Per quanto riguarda le applicazioni per Pc Ultra Mobili – fermo restando che i programmi che vi girano sono analoghi a quelli di un notebook – c’è da fare una premessa: a differenza dei MID, che essendo nati per utenze consumer integrano sistemi operativi “adattati” (compresi quelli open source), gli UMPC si prefiggono invece di soddisfare le esigenze business. A questo scopo, montano sistemi e supportano applicazioni complete, compresi i tipici applicativi per la produttività (Office, ecc.) in versione integrale e tutti i programmi business cui si è abituati a disporre su pc. Ciò non di meno, la seconda generazione di pc portatili ultra-leggeri sta cercando di coniugare questi aspetti con un’esperienza di mobile computing più flessibile e multimediale. E’ il caso del progetto Origami Experience 2.0 di Microsoft, che mira a rendere più efficace e personalizzato l’utilizzo del terminale da parte dell’utente.

Nel vasto panorama delle novità ultra-mobili un discorso a parte lo merita poi l’Asus Eee PC. Non un UMPC ma un sub-notebook con display da 7 pollici con risoluzione 800×480 pixel, processore Intel Celeron-M ULV da 900 MHz, 512 MB di RAM espandibile, hard disk SSD da 4 GB, connettività wireless 802.11b/g ed Ethenet 10/100. Prestazioni da notebook in versione ultraleggera e a meno di 300 dollari.

Nel futuro degli UMPC, tuttavia, c’è di più. Secondo la vision di Paul Otellini, CEO di Intel, i pocket pc mobili di prossima generazione saranno dotati di tecnologia sempre più complessa, che annullerà le distanze di concetto fra mini-notebook, smartphone e gli stessi UMPC. Un’alternativa ai portatili da una parte, ai PDA dall’altra, agli iPhone da un’altra ancora.

Siamo ancora lontani da tutto questo, tuttavia lo scenario tecnologico contemporaneo è già assai più avanzato di quello che ci saremmo attesi solo un paio d’anni fa.