4. In che modo questo periodo di crisi ha modificato l’atteggiamento delle imprese verso gli investimenti in tecnologia?
L’esigenza di investire in tecnologia rimane alta, la consapevolezza che le soluzioni di mobility sono ormai una necessità per il controllo e la gestione del business di moltissime aziende è assodato. Ciò detto, si ha comunque l’impressione di non stare attraversando il miglior periodo per affrontare importanti investimenti, sebbene il 2009 sta diventando il testimone dei più importanti progetti di mobility che si siano visti negli ultimi anni.
Basta dare uno sguardo a PA ed enti governativi ad essa associati, per notare come sta cambiando il modo di operare degli addetti al settore. È un chiaro segno che la mobility fa parte ormai a pieno titolo dei processi aziendali di ogni realtà d’impresa, diventandone un asset strategico per il business stesso.
5. Motorola lavora a stretto contatto anche con la Pubblica Amministrazione. Quali sono le maggiori differenze nell’approccio con imprese pubbliche e private?
La tecnologia è la stessa, i processi a cui si rivolge sono essenzialmente gli stessi, si tratta sempre di raccogliere e scambiare informazioni durante l’operatività di chi lavora sul campo, chiunque esso sia: agente di vendita o carabiniere. Quel che cambia è l’impostazione infrastrutturale del processo di acquisto/vendita, che nel caso vendita del settore pubblico obbedisce a tempi decisionali molto più lunghi e incerti.
Gli elementi in comune invece sono l’attenzione al ritorno di investimento, nonché al TCO che soluzioni tecnologiche come queste presentano.