Il primo decreto attuativo del nuovo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale di cittadini e imprese) è stato pubblicato in GU del 9 dicembre 2014, uno dei temi più cari al Governo Renzi e inserito all’interno della nuova strategia per l’Agenda Digitale considerato la chiave di volta (al pari con Italia Login) per risolvere il principale problema dell’Italia in questo ambito: lo scarso utilizzo dei servizi digitali e l’azzeramento del Digital Divide nella penisola. Non si tratta semplicemente dell’introduzione di un “PIN unico” per tutti i servizi, tanto che le ricadute sono molteplici e vantaggiose anche per le aziende che offrono servizi via Web. Vediamole in dettaglio.
=> Agenda Digitale: al via il PIN unico
Che cosa è SPID?
Il sistema SPID, che sarà avviato nell’aprile 2015, rappresenta:
«Un insieme aperto di soggetti pubblici e privati che, previo accreditamento da parte dell’Agenzia per l’Italia Digitale, gestiscono i servizi di registrazione e di messa a disposizione delle credenziali e degli strumenti di accesso in rete nei riguardi di cittadini e imprese per conto delle pubbliche amministrazioni.»
Dieci milioni di persone nel 2017 avranno un’identità digitale, tuttavia si attendono tre regolamenti che definiranno le modalità tecniche dello SPID (da parte dell’Agenzia per l’Italia Digitale tra gennaio e febbraio 2015) nonché un altro decreto attuativo che fisserà date precise e stabilirà lo switch off, dopo il quale potremo accedere a servizi pubblici sono attraverso SPID, Carta Nazionale dei Servizi o Carta di Identità Elettronica.
Come ottenere l’identità digitale
La Tessera Sanitaria, che è anche Carta Nazionale dei Servizi, funge come identità digitale secondo lo SPID: comprende codici PIN, PUK, CIP e va affiancata con un lettore di smartcard (il costo è pari a circa 15-25 euro). In linea generale, è possibile ottenere la propria identità digitale presso un soggetto gestore accreditato dall’Agenzia (banche, operatori telefonici e atri soggetti), ricevendo la password di accesso ai servizi di tutti i soggetti federati al sistema SPID.
=> Agenda Digitale aziendale: vantaggi per le imprese
Sicurezza
Sono previsti tre livelli di sicurezza: uno a singolo fattore (solo password) e gli altri due a doppio fattore (oltre alla password, useremo un dispositivo che custodisca le relative chiavi private, forse uno smartphone). La differenza tra gli ultimi due livelli è la sicurezza dei certificati utilizzati (più o meno stringente).
Come useremo l’identità digitale
Seguendo queste procedure ci autenticheremo a tutti i servizi della PA e a quelli delle aziende private che aderiranno al sistema. L’identità digitale progettata dallo SPID è infatti molto articolata e contiene attributi di vario tipo, definiti dalla normativa come:
«Informazioni o qualità di un utente utilizzate per rappresentare la sua identità, il suo stato, la sua forma giuridica o altre caratteristiche peculiari.»
Oltre a nome, cognome, codice fiscale e i classici estremi dei documenti di identità, ci possono essere il domicilio fisico e digitale, l’indirizzo email e altri attributi individuati dall’Agenzia.
=> Agenda Digitale Europea: il piano per le PMI
Vantaggi per imprese
Il primo vantaggio per i cittadini è evidente: favorire la diffusione dei servizi digitali, semplificandone l’utilizzo. Ma c’è anche un vantaggio per le aziende: queste potranno attivare servizi online senza subire le complessità e i costi dell’autenticazione. Basterà aderire a SPID e accettare l’identità digitale, mentre i gestori accreditati dall’Agenzia custodiranno gli identificativi degli utenti.
Obblighi di sorveglianza
I siti Web che adottano l’identità digitale sono esonerati da molti obblighi, tra cui quelli di sorveglianza. Grazie a questa semplificazione dovrebbe crescere anche il numero di servizi online disponibili, quindi la richiesta e la diffusione tra i cittadini.
Per approfondimenti: Definizione SPID in GU 285 del 9 dicembre 2014; Italia Login in Agenda Digitale; SPID e obblighi aziende in Agenda Digitale.