Il team per l’Italia Digitale sta lavorando sulla piattaforma di PagoPA per renderla più facile da utilizzare, aggiungendo nuove opzioni: il tentativo è quello di cambiarne radicalmente l’impostazione. Oggi è fondamentalmente una sorta di hub che smista i pagamenti, diventerà invece un vero e proprio servizio innovativo con molteplici opzioni di pagamento (PayPal, Satispay e Masterpass).. Il primo step è intanto consentire i versamenti verso la pubblica amministrazione anche da Mobile.
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Il lavoro del team di Palazzo Chigi si svolge in collaborazione con AGID, l’Agenzia per l’Italia digitale, per migliorare la user experience del cittadino sia online (in ottica mobile first) sia offline (rendendo più semplici i moduli e le pratiche per coloro che preferiscono effettuare i pagamenti recandosi allo sportello), nonché per ampliare le applicazioni del servizio (pagamenti online di parcheggi e trasporto pubblico locale).
Fra le novità, la possibilità per il cittadino di memorizzare le preferenze di pagamento, nel rispetto degli standard di privacy e di sicurezza, puntando molto sui servizi via smartphone e tablet (notifiche, avvisi di ricevuta).
Il tutto, senza dimenticare coloro che, come detto, continuano a preferire i pagamenti in posta, o dal tabaccaio: per facilitarli, i bollettini cartacei e gli avvisi devono essere facilmente comprensibili. I Comuni di Milano e di Palermo hanno già aderito alla sperimentazione per semplificare queste procedure allineando i propri moduli al formato di PagoPA, con avvisi che riportano tutte le modalità di pagamento possibili.
Il punto, spiega Giuseppe Virgone (responsabile digital payment del team Italia Digitale), è che Pago PA (il nodo unico dei pagamenti pubblici italiani), attivo dal 2013, stato fino ad ora poco utilizzato anche perché
«è ottimizzato per i processi amministrativi (rendicontazione e riconciliazione) e non per il cittadino e la sua user experience», ragion per cui «né il cittadino né le Pubbliche Amministrazioni ne percepivano i vantaggi».
Ci sono anche altri punti deboli, ad esempio le amministrazioni fino ad ora hanno aderito con pochi servizi. I sette Comuni pilota scelti da tema digitale (Bari, Firenze, Milano, Palermo, Roma, Torino e Venezia) hanno già cambiato marcia, portando su PagoPA pagamenti importanti per i cittadini (TARI, multe, mense scolastiche). E stanno sperimentando altre soluzioni innovative. Altro passo avanti segnalato, l’adesione dell’Automobil Club Italia.
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L’obiettivo dichiarato del team è quello di arrivare a dieci milioni di pagamenti entro la fine del 2017 e trenta milioni di pagamenti nel 2018. La strada da fare è parecchia, se si pensa che al momento sono circa 2mila le amministrazioni che aderiscono (su 8mila comuni italiani) e 700mila le transazioni effettuate, su un totale di centinaia di milioni di operazioni di pagamento verso le pubbliche amministrazioni. Fondamentale nella trasformazione, che come si vede ha tempi relativamente stretti visti i primi risultati attesi entro la fine di quest’anno, il ruolo della Developers Community, impegnata a sviluppare soluzioni open source che consentano facilmente alla pubblica amministrazione di aderire alla piattaforme con nuovi servizi.