Sembrano pronte ad investire nell’Internet delle Cose le imprese italiane e non: secondo lo studio internazionale “The Internet of Things: Today and Tomorrow” pubblicato da Aruba, società Hewlett Packard Enterprise, l’IoT sarà presto diffuso su ampia scala con l’85% delle aziende a livello globale e il 92% in Italia che intende implementarlo entro il 2019 con l’obiettivo di migliorare l’efficienza del business grazie all’innovazione tecnologica.
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Vantaggi IoT
La ricerca, che ha visto coinvolti 3.100 decision maker sia IT sia business di 20 Paesi, evidenzia come chi ha già adottato l’IoT confermi i benefici evidenti ed elevati che l’IoT è in grado di apportare al business. Benefici concreti che sembrano addirittura aver superato le aspettative soprattutto in due aree di performance essenziali, l’efficienza di business e la redditività:
- solo il 16% dei business leader aveva previsto ampi ricavi dagli investimenti IoT, sperimentando poi, ad implementazione avvenuta, un aumento dei ricavi del +32%;
- solo il 29% degli executive si attendeva che le rispettive strategie IoT portassero a miglioramenti nell’efficienza di business, sperimentando poi come risultato effettivo un aumento di efficienza del +46%;
- il 78% delle aziende afferma che l’introduzione dell’IoT nel luogo di lavoro ha migliorato l’efficacia del team IT e il 75% ha registrato un aumento della redditività;
- nel settore industriale l’83% riporta un aumento dell’efficienza di business e un altro 80% ha ottenuto una visibilità superiore attraverso la propria organizzazione;
- l’80% degli operatori riporta un incremento dell’innovazione e un altro 73% registra risparmi sui costi;
- l’81% dei retailer registra un miglioramento della customer experience, fattore che porta facilmente un impatto significativo sulla fidelizzazione del cliente e, di conseguenza, sul fatturato;
- Il 70% degli enti pubblici che hanno adottato l’IoT registrano come principali vantaggi risparmi sui costi e una superiore visibilità organizzativa.
Risultati che portano a pensare ad una possibile adozione di massa entro il 2019 dell’IoT.
Definizione IoT
Dalla ricerca emergono però anchemolti dubbi su cosa sia realmente l’IoT e molte incertezze sull’esatta definizione di IoT e del relativo significato per la proprio attività. In merito, Kevin Ashton — colui che ha coniato il termine “Internet of Things”— nel suo nuovo eBook “Making Sense of IoT”, commissionato da Aruba, definisce così l’Internet delle Cose:
“‘Internet of Things’ significa sensori connessi a Internet, che si comportano in modo simile a Internet creando connessioni ad hoc aperte, condividendo liberamente i dati e permettendo di realizzare applicazioni inaspettate in modo che i computer possano comprendere il mondo che li circonda e diventare il sistema nervoso dell’umanità”.
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Utilizzo IoT
Dal punto di vista della maturità di utilizzo dell’IoT, la ricerca di Aruba rivela livelli non uniformi e variabili a seconda dei comparti produttivi. Analizzando cinque settori verticali leader nell’adozione dell’IoT, con focus sulle casistiche di utilizzo, in seguito alla quale hanno ottenuto vantaggi di business tangibili sono emersi i seguenti risultati:
- il 72% delle aziende ha introdotto dispositivi nei luoghi di lavoro, i servizi location-based per interni si classificano al secondo posto tra i casi di utilizzo più promettenti per aumentare la produttività del personale, dopo il monitoraggio remoto. Il 20% dichiara come caso chiave la gestione remota del condizionamento e dell’illuminazione degli edifici e il 53% prevede implementazioni IoT future in tal senso;
- il 62% degli intervistati ha già implementato l’IoT nel comparto industriale per monitorare e mantenere funzioni industriali essenziali, ma solo il 6% ha adottato telecamere di sorveglianza IP per la sicurezza fisica delle realtà industriali, anche se in molti (32%) prevedono implementazioni future;
- nel comparto sanità l’IoT trova spazio per migliorare il monitoraggio dei pazienti, ridurre i costi e promuovere l’innovazione. Il 60% degli operatori della sanità di tutto il mondo ha introdotto dispositivi IoT nelle proprie strutture. Per il 42% degli executive il monitoraggio e la manutenzione rappresentano il primo utilizzo dell’IoT — più di qualsiasi altro settore;
- nel settore del retailer l’IoT si utilizza per coinvolgere i clienti e aumentare le vendite con la tecnologia location-based per interni, anche se poi solo il 49% dei retailer si avvale di tecnologia IoT. I servizi location-based all’interno del punto per fornire offerte personalizzate e informazioni sui prodotti sono considerate il primo caso di utilizzo dell’IoT, seguito da monitoraggio, manutenzione e sorveglianza;
- in ritardo nell’adozione dell’IoT la Pubblica Amministrazione:
- solo il 42% dei Comuni ha implementato dispositivi e sensori IoT;
- il 35% dei decision maker IT sostiene che i rispettivi executive capiscono poco o nulla dell’IT (il doppio della media globale;
- il 49% dei dipartimenti IT della pubblica amministrazione sta lottando contro la tecnologia legacy.
Freni investimenti IoT
In generale, tra le principali preoccupazioni, che costituiscono anche un freno agli investimenti nell’Internet delle Cose, gli aspetti legati alla sicurezza, con l’84% a livello globale e l’81% in Italia che dichiara di aver avuto violazioni alla sicurezza relative all’IoT. A provocare le violazioni di sicurezza nella maggior parte delle aziende è la connessione di migliaia di dispositivi alle reti business.
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Come freno all’adozione dell’IoT vengono inoltre segnalati anche:
- i costi di implementazione, per il 50% globalmente e il 39% nel nostro Paese;
- la manutenzione per il 44% globase e il 40% in Italia;
- l’integrazione delle tecnologie legacy per il 43% a livello mondiale e il 21% in Italia.
Per maggiori approfondimenti consulta i video italiani su YouTube dedicati alla ricerca IoT.