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Microsoft: Cloud e strategie digitali per PMI

di Barbara Weisz

24 Novembre 2015 15:42

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Software e applicazioni in chiave Cloud per strutture e dipendenti sempre più smart: numeri e trend dalla ricerca Microsoft Ipsos-Mori fra i lavoratori delle PMI.

Il 43% delle PMI ritiene l’utilizzo delle nuove tecnologie una priorità per ridurre i costi: il dato, emerso dalla ricerca Microsoft-Ipsos Mori “I dipendenti delle PMI e la tecnologia” ben rappresenta il cambiamento degli ultimi anni nel rapporto tra piccole e medie imprese e mondo digitale. Un «grande passo avanti», sottolinea Vincenzo Esposito, direttore Divisione Piccola e Media Impresa e Partner di Microsoft Italia:  solo pochi anni fa le nuove tecnologie venivano considerate un costo. Tra i protagonisti del cambiamento c’è il Cloud, la nuvola informatica che offre spazio web al posto di server e macchine fisiche, a prezzi che permettono anche alle PMI di utilizzare infrastrutture e tecnologie prima non alla loro portata. I numeri lo confermano: il 40% dei ricavi della divisione PMI viene proprio dal Cloud.

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La ricerca misurano il sentiment dei dipendenti nei confronti delle tecnologie adottate negli ultimi anni. Al 43% di chi le ritiene un’opportunità per ridurre i costi si affianca un 42% che le considera uno strumento per aiutare l’azienda a crescere. Queste opinioni riflettono le scelte delle imprese: il 33% lavora per aziende che seguono logiche paperless e sono ben connesse online, mentre un altro 33% per imprese che stanno rinnovando i processi IT passando a un modello online. Dunque, le PMI stanno lavorando sull’innovazione digitale.
Questo trend, spiega Esposito, è evidente anche nella trasformazione dei partner tecnologici, che sviluppano nuovi software e grazie al Cloud riescono ad esportarlo.

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Se dovessero suggerire alla propria azienda l’acquisto di nuove soluzioni o strumenti digitali, il 37% punterebbe sui dispositivi mobili (laptop, smartphone e tablet) e il 31% sul Cloud (infrastrutture, servizi per la collaborazione, CRM). Sono risposte che riflettono la diffusione del BYOD: l’unico strumento che nella maggior parte dei casi (il 61%) è aziendale è il pc, anche se c’è un buon 26% che utilizza il proprio dispositivo. Il tablet, invece, è più spesso personale che non aziendale (17% contro 10%), mentre lo smartphone vede una situazione di sostanziale parità (42% dell’impresa, 40% personale). Tutto questo pone nuove sfide, ad esempio in materia di sicurezza dei dati, e qui la strada da percorrere è ancora lunga: solo un dipendente su tre ha un backup online.

Infine le abitudini di lavoro, con lo smart working ormai protagonista: il 93% lavora fuori ufficio e a qualsiasi ora. Fra gli smart worker, il 52% utilizza un servizio cloud come Microsoft Office 365, il 51% un pc di casa con connessione remota. Anche in conseguenza di queste nuove abitudini di lavoro, il 62% afferma che la tecnologia mobile è in grado di ottimizzare i tempi e migliorare la produttività, il 30% punterebbe su software e applicazioni smart.

In conclusione emergono due trend complementari fra loro: lo smart working richiede tecnologie adeguate ai nuovi stili di vita e lavoro; imprese sempre più tecnologiche riescono a competere su mercati internazionali prima proibitivi. Microsoft, presentando la ricerca, ha illustrato anche due case history emblematiche:

  • Vibram, azienda del varesotto che realizza suole con la tecnica dei pneumatici ed oggi esporta in 120 paesi, ha 700 dipendenti e 3 sedi all’estero, puntando sul Cloud con Office 365, One Drive for Business e Sharepoint.
  • Directio, gruppo torinese specializzato nella produzione di contenuti tecnico-economici, formazione a distanza e strumenti gestionali, che ha scelto Microsoft Azure.

Nella strategia di supporto al percorso di innovazione delle PMI, Microsoft ha scelto di puntare anche sulle migliori pratiche aziendali, mettendo a disposizione di imprenditori e manager una nuova piattaforma, chiamata “Storie” sul proprio sito web. Un nuovo tassello nell’ambito dell’iniziativa “Digitali per crescere” rivolta proprio alla digitalizzazione delle PMI.

Per approfondire: piattaforma Storie