Il mercato del Cloud italiano cresce del +24% rispetto al 2023, generando complessivamente 6,8 miliardi di euro e segnando l’incremento più elevato degli ultimi sei anni. Dietro questo balzo in avanti si cela l’enorme contributo offerto dall’Intelligenza Artificiale, che fornisce strumenti preziosi e tool utili per il controllo della spesa, la cybersecurity e lo sviluppo del software.
Secondo i risultati della ricerca dell’Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano, giunto alla sua quattordicesima edizione, all’interno delle grandi aziende italiane l’87% delle soluzioni con funzionalità di AI sfrutta modelli di servizio in Cloud.
La nuvola – afferma Alessandro Piva, direttore dell’Osservatorio Cloud Transformation – si conferma dunque un pilastro imprescindibile per il percorso di digitalizzazione delle imprese del nostro Paese e consentirà di rispondere all’enorme domanda di servizi connessi all’intelligenza artificiale. Le organizzazioni devono quindi prepararsi ad accogliere l’impatto di questa trasformazione, cavalcando l’onda senza esserne travolte”.
È in particolare il Public & Hybrid Cloud, a mostrare la dinamica di crescita più significativa, mentre i servizi infrastrutturali (Infrastructure As A Service – IaaS) prendono il sopravvento sui servizi Software (SaaS).
Nella spesa complessiva Cloud rientrano anche il Virtual & Hosted Private Cloud e la Data Center Automation, così come il Platform as Service (PaaS) spinto dall’utilizzo di componenti di IA, come gli LLM messi a disposizione tramite API.
Per quanto riguarda le PMI, inoltre, l’utilizzo del Cloud si estende ulteriormente: aumenta del 21% nel 2024 la spesa in Public e Hybrid Cloud, raggiungendo il valore di 581 milioni di euro.
Le esperienze acquisite dalle aziende italiane hanno portato ad una crescente consapevolezza e maturità nell’adozione del Cloud, sia per lo sviluppo di nuovi servizi digitali che per la migrazione degli applicativi legacy. Il paradigma Cloud Native è sempre più diffuso. Scelte affrettate fatte in passato vengono riviste e corrette attraverso refactoring architetturali e, in casi limitati, anche con la ripatriation di alcuni servizi” dichiara Stefano Mainetti, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cloud Transformation.
Un tasto dolente, tuttavia, è dato dalle competenze necessarie per portare avanti la trasformazione digitale, tanto che il 54% delle imprese dichiara di non disporre di skills adeguate.