Utilizzare le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale per scrivere il CV e candidarsi per un’offerta di lavoro è una pratica ormai molto diffusa, che in molte occasioni sembra dare i suoi frutti.
Un recente articolo pubblicato sul Financial Times mette in evidenza come circa metà delle candidature inviate ai recruiter sia stata generata utilizzando strumenti di AI generativa come ChatGPT, ma non mancano le differenze tra le funzionalità gratuite e quelle a pagamento.
Come scrivere il CV con l’Intelligenza Artificiale
Per realizzare un Curriculum Vitae in linea con una specifica offerta di lavoro, infatti, è possibile inserire la descrizione della richiesta all’interno della chat per ottenere un’analisi dettagliata e la redazione di un CV ad hoc, che metta in evidenza competenze ed esperienze. Formulare prompt chiari e specifici è ad esempio fondamentale per ottenere contenuti redatti in modo preciso e pertinente.
Si tratta delle istruzioni fornite al programma per contestualizzare la conversazione e focalizzarsi sull’argomento desiderato.
- Specificare il contesto, fornendo nella domanda iniziale tutte le informazioni di dettaglio.
- Sperimentare più formulazioni, cambiano più volte il comando per ottenere un mix di risposte soddisfacenti.
- Chiedere alla macchina di scrivere come se stesse rivolgendosi ad un soggetto o un professionista specifico.
- Affinare le domande iniziali inserendo di volta in volta domande con ulteriori dettagli.
- Fornire un template per rispondere a domande più tecniche per garantire risposte uniformi.
- Includere esempi di risultati desiderati nel prompt.
Pro e contro del Curriculum con ChatGPT
Stando a un sondaggio condotto dalla società di consulenza Neurosight, su un campione di 1500 candidati ammonta al 57% la percentuale di coloro che hanno utilizzato ChatGPT per scrivere il CV, ma chi ha usato la versione gratuita ha avuto meno chance di superare i test psicometrici, al contrario dei candidati che hanno usato la versione a pagamento che si è rivelata molto più proficua.
Per molti datori di lavoro e recruiters, tuttavia, rivolgersi all’Intelligenza Artificiale generativa per candidarsi a un’offerta professionale è sintomo di pigrizia e cela diversi rischi, legati soprattutto all’assenza di corrispondenza tra la finzione e la realtà.
Questo aspetto, secondo gli esperti, rende ancora più indispensabile un’interazione faccia a faccia in fase di selezione.