La quarta “Relazione sulla ricerca e l’innovazione in Italia. Analisi e dati di politica della scienza e della tecnologia” presentata dal CNR, nei giorni scorsi, scatta una fotografia aggiornata dei traguardi raggiunti dalla ricerca scientifica italiana.
Focus anche sui brevetti, che forniscono indicazioni utili a tracciare il livello di innovazione che caratterizza il nostro Paese in rapporto ad altre realtà.
Italia specializzata in industrie tradizionali
L’analisi comparata dei profili di specializzazione tecnologica con i principali Paesi OCSE mette in evidenza come l’Italia sia specializzata soprattutto in industrie tradizionali relativamente a quelli associati al Made in Italy, non avendo sviluppato competenze ad hoc nei settori ad alto contenuto tecnologico.
L’unica eccezione è rappresentata dal settore delle “microstrutture e nanotecnologie”, tanto che l’Italia vanta una quota brevettuale superiore al 3% del totale mondiale.
Brevetti italiani: poche imprese innovative
Il profilo di specializzazione italiano appare in linea con quelli degli altri Paesi europei, tuttavia il numero dei brevetti italiani è pari a meno della metà di quelli registrati in Francia e meno di un quinto di quelli tedeschi.
Stando a quanto riportato nella relazione, l’attività brevettuale italiana riflette sia il ristretto numero di grandi imprese moderne sia la presenza di numerose imprese di piccole e medie dimensioni.
Analizzando i dati territoriali, infine, si evince come la maggior parte della base industriale italiana sia concentrata al Nord e prevalentemente al Nord-Est, in Emilia-Romagna e Veneto.
È proprio l’Emilia-Romagna ad attestarsi come regione con la più elevata intensità brevettuale (161 brevetti per milione di abitanti), lasciando indietro la Lombardia (111 brevetti per milione), il Veneto (109 per milione) e il Piemonte (89 brevetti per milione).
I trend d’impresa
Il dato più significativo che emerge è rappresentato dalle imprese che non compaiono più nella classifica di quelle con il maggior numero di brevetti in Italia: sono ad esempio scomparse Olivetti e Montedison, o anche la Carlo Erba (acquisita da multinazionale che non ha mantenuto i laboratori industriali in Italia).
Tassi di crescita
Di seguito, le classi tecnologiche WIPO che crescono di più tra i principali paesi OCSE con l’aggiunta di Corea del Sud e Cina.