Anche l’Intelligenza Artificiale entra in gioco per favorire i controlli del Fisco e la lotta all’evasione. Il decreto legislativo approvato dal CdM il 3 novembre, in attuazione della delega per la Riforma Fiscale, contiene infatti disposizioni in materia di accertamento tributario con l’introduzione di nuove metodiche di verifica che possano agevolare lo scambio delle informazioni.
Il testo prevede l’attivazione di strumenti di AI per ottenere una migliore interoperabilità delle banche dati a disposizione del Fisco, a partire dall’Anagrafe Tributaria.
Controlli fiscali automatici e digitalizzati
L’interscambio di informazioni avverrà sempre nel pieno rispetto della privacy e coinvolgerà sia le Amministrazioni nazionali sia gli Enti esteri, introducendo lo “scambio di informazioni su richiesta” con i Paesi dell’Unione Europea e gli altri Stati con i quali siano in vigore specifici accordi.
In tema di controlli fiscali nell’ambito delle attività di cooperazione internazionale, si introduce anche la disciplina degli “strumenti di cooperazione amministrativa avanzata” che prevede controlli simultanei e verifiche congiunte.
Le novità riguardano le attività di analisi del rischio finalizzata:
- a prevenire e contrastare evasione, frodi e abusi tributari,
- a stimolare l’adempimento spontaneo dei contribuenti.
Giro di vite contro l’evasione IVA e non solo
L’occhio del Fisco è puntato in particolare sulle attività in ambito IVA dei soggetti non residenti nel territorio dell’Unione Europea o dello Spazio Economico Europeo: potranno effettuare operazioni intra-comunitarie solo previo rilascio di una garanzia.
Il loro rappresentante fiscale dovrà essere in possesso di requisiti di onorabilità (non aver riportato condanne per reati finanziari né aver concluso accordi in materia) e, nel caso di persona giuridica, le condizioni saranno richieste al suo legale rappresentante.
Si interviene anche sulla disciplina delle sazioni in merito all’imposta sui premi di assicurazione: è ammessa la denuncia entro 90 giorni dalla scadnza prevista (con le sanzioni del caso) e, nel caso di omissione, restano dovute le imposte dovute in base agli imponibili. Per gli avvisi di omessa o infedele denuncia annuale dei premi incassati, l’azione dello Stato per la riscossione di imposte, interessi e sanzioni va in prescrizione dopo 5 anni.