Tim e Wind Tre sono i primi operatori telefonici ad aver annunciato aumenti tariffari automatici per i piani telefonici proposti, a causa dell’inflazione che genera un caro prezzi senza precedenti. Si parte dal 2024 per i rincari sugli abbonamenti, ma in realtà i primi adeguamenti sono già scattati a macchia di leopardo nei mesi scorsi.
La protesta dei consumatori
Di fronte agli annunci ufficiali sul prossimo anno, le associazioni dei consumatori hanno deciso di muoversi per tempo, facendo appello a Governo, AgCom e AgCM, a tutela dei diritti degli utenti dei servizi di telecomunicazioni.
Si suggerisce persino di introdurre un prelievo straordinario a carico delle aziende che offrono servizi e contenuti via web per le attività di rete, a copertura degli extra-costi legati all’inflazione a carico delle compagnie telefoniche.
Spesso, le migliori offerte riguardano i pacchetti, ossia quelle soluzioni che vedono assieme più servizi integrati, spesso associando servizi esterni (abbonamento alla pay tv, ecc.) che rendono competitivo il costo complessivo dell’offerta, pur a fronte di una spesa aumentata.
Come risparmiare sulle tariffe telefoniche
Inutile dire che la stagione degli aumenti apre le porte anche ad una nuova guerra delle offerte: tutti i diversi operatori basano le proprie offerte sulle promozioni rivolte a chi cambia gestore.
Mai come adesso, diventa fondamentale confrontare a cadenza mensile e varie offerte, con la consapevolezza che praticamente quasi mai la fedeltà paga. Dunque, occhi aperti e sguardo fisso sulle proposte di mercato.
Aumento tariffe telefoniche TIM
L’operatore telefonico TIM ha annunciato l’adeguamento delle offerte di rete fissa e mobile all’andamento dell’inflazione 2024 (tocca dunque attendere di conoscerne l’andamento), incrementato però di un coefficiente di maggiorazione predeterminato pari al 3,5%.
Il costo mensile dovrebbe dunque aumentare annualmente, in base all’indice ISTAT (IPCA) maggiorato del coefficiente prefissato. E considerato che le stime attuali sull’inflazione nel 2023 viaggiano ben oltre il 5% (e non accennano a diminuire), la previsione è quella di un incremento dei costi per gli abbonamenti TIM che toccano la doppia cifra. Esiste tuttavia una soglia massima, fissata al 10%.
Il primo aumento partirà il 1° aprile 2024, prendendo come riferimento l’IPCA 2023. Entro 15 giorni dalla pubblicazione ISTAT del valore IPCA per ciascun anno di riferimento, TIM pubblicherà sul proprio sito uno avviso con la percentuale di aumento applicato. La variazione mensile sarà invece comunicata ai singoli clienti.
Aumento tariffe telefoniche Wind TRE
Il secondo operatore ad aver annunciato rincari per le proprie tariffe telefoniche è Wind TRE. In questo caso, però, l’aumento dei costi applicati sarà limitato ai nuovi contratti attivati da gennaio 2024. In questo caso, la base si calcolo del rincaro sarà invece l’indice FOI (sempre rilevato dall’ISTAT) del prossimo ottobre. L’aumento prevede in questo caso un tetto minimo, ossia almeno il 5%.
Per i vecchi contratti, Wind TRE ha proposto ai singoli utenti il rinnovo a costo maggiorato dei rispettivi piani tariffari già negli scorsi mesi, in prossimità della scadenza dei relativi abbonamenti. In questo caso, sono stati applicati aumenti tariffari di circa 2 euro, a fronte di piani telefonici da 10/12 euro.
I ritocchi tariffari degli gestori
Fastweb ha ritoccato alcune offerte di rete mobile già da novembre 2022, in pratica sostituendole con altre più costose, per un importo medio tra 0,05 e 3 euro al mese. Non ci sono ancora conferme sulla strategia tariffaria per il 2023-2024.
Stesso discorso per Vodafone, che ha aumentato le sue tariffe tra settembre e dicembre 2022, concentrandosi sui clienti della rete fissa con rincari di 2 euro circa, sulla scia di tutti altri operatori.
Gli altri operatori (Kena, Ho. Mobile, PosteMobile, Lyca Mobile…) non hanno ufficializzato aumenti “fissi”, ma è presumibile un ritocco delle tariffe comunicato ai singoli utenti.