L’Open Banking sta rivoluziono il mercato dei prodotti e dei servizi finanziari, con una crescita di poco inferiore del 25% nel 2021 a livello globale e un incremento di utenti del 50% solo in Europa. I principali servizi offerti sono Account Aggregation, Check IBAN, Personal Financial Management, Instant Payment e servizi di Identity & Digital Onboarding.
Questo trend positivo, tuttavia, non coinvolge l’Italia che mostra un ritardo nell’utilizzo di questi nuovi servizi. Secondo i dati dell’istituto di ricerca Allied Market Research, il mercato del fintech nel 2022 toccherà i 15,7 miliardi di euro, tuttavia da un’analisi PwC e CBI emerge come in Italia i servizi di Open Banking siano utilizzati solamente dal 5% dei clienti digitali.
Si tratta di uno scenario destinato a cambiare ed evolversi rapidamente, tanto che secondo lo studio “Indagine Fintech nel sistema finanziario italiano” condotto dalla Banca d’Italia il punto di svolta non è lontano.
I flussi di cassa generati dai progetti di Open Banking faranno registrare una netta accelerazione e nel 2022 potranno generare cash flow per quasi 100 milioni di euro. Secondo il Financial Times, già 4 istituti bancari su 5 adottano tecnologie Open Banking per sviluppare nuovi prodotti finanziari per i clienti, mentre la quasi totalità delle aziende del Fintech è convinta che l’Open Banking possa effettivamente migliorare il business.
A fare il punto della situazione, alla luce dei dati di scenario, è stata Mia-FinTech, startup italiana che si propone di supportare i player del settore nell’evoluzione verso l’Open Banking e l’Open Finance, attraverso la sua piattaforma
tecnologica basata su API, micro-servizi e Fast Data, come ha spiegato il suo CEO, Bruno Natoli:
Grazie alla tecnologia di Mia-FinTech, le aziende possono garantire un’esperienza completa, continuativa e positiva su diversi canali digitali.
Inoltre, possono avviare integrazioni e collaborazioni con nuovi partner in modo semplice e veloce, creando bundle di servizi integrati, con un approccio “plug and play” che riduce i tempi di sviluppo, migliora l’interoperabilità del dato e accelera l’integrazione di nuovi business partners.