Chi lo ha detto che le PMI sono analogiche e le grandi aziende più digitalizzate? Anche le PMI hanno colmato il gap e hanno colto i vantaggi della digital transformation. È quanto emerge da un nuovo report appena pubblicato da Aruba e IDC che hanno voluto indagare sul livello di digitalizzazione raggiunto dalle piccole e medie imprese italiane e comprendere come la PEC le stia supportando in questo percorso.
L’indagine, che ha coinvolto un campione di 300 piccole e medie imprese nei diversi comparti, rivela una particolare attenzione nei confronti dell’innovazione, soprattutto all’interno delle PMI più strutturate (tra 6 e 20 addetti) che si dicono molto attente sul tema nel 71.6% dei casi. Un dato di poco inferiore ma molto positivo si riscontra anche tra le aziende tra 1 e 5 dipendenti, con il 60,5%.
Secondo il Direttore Marketing di Aruba, Gabriele Sposato, un segnale che fa capire come il cambiamento non faccia più paura: “quasi l’85% del mercato preso in esame nella survey esprime una sostanziale apertura rispetto al tema dell’innovazione. La repentina necessità di digitalizzazione dovuta all’emergenza sanitaria ha fatto crescere tra le PMI la consapevolezza legata all’importanza di strumenti innovativi per affrontare il proprio lavoro ed è solo il 15% ad esprimere qualche riserva al cambiamento, ancora prima cha all’innovazione.”
E tra gli strumenti innovativi di supporto in un periodo nero come quello appena vissuto non si può non citare la Posta Elettronica Certificata. In dettaglio, la PEC è stata ritenuta importante per la digitalizzazione della propria impresa da oltre l’80% degli intervistati. Non solo, l’indagine ha evidenziato come il 98,5% delle aziende usa la PEC in modo continuativo, con l’82% degli intervistati che ne fa uso almeno una volta alla settimana.
I settori che la apprezzano di più? Finanza, Pubblica Amministrazione locale e commercio sono quelle che dichiarano un utilizzo più frequente; al contrario, industria e servizi (professionali e alla persona) sono i settori con una frequenza di utilizzo leggermente inferiore.
Ma per quali scopi le PMI utilizzano la PEC in modo così massivo? Per il 38% degli intervistati, la PEC è essenziale per le comunicazioni dei rapporti previdenziali con INAIL, INPS e i Fondi di previdenza, per il 30% è indispensabile per le comunicazioni con l’Agenzia delle Entrate. Ancora, il 23% la predilige per contratti, accordi e negoziazioni tra partner commerciali, stakeholder e investitori, il 21% per fatture e ricevute di pagamento con clienti e fornitori, mentre il 14% per la compilazione di questionari e indagini ISTAT.
“Le piccole e medie imprese si sono rese conto del ruolo cardine che hanno in questo processo di trasformazione digitale i Trust Services – ha continuato Gabriele Sposato – Grazie a queste tecnologie e alla loro disponibilità h24 è possibile ottimizzare e migliorare processi interni solitamente time-consuming, consentendo un netto risparmio non solo di tempo ma anche di risorse.”
E intanto si fa strada una novità che rivoluzionerà la PEC e la estenderà al resto d’Europa. Infatti, chiude Sposato: “Ogni innovazione deve muoversi al passo con la digital transformation ed evolversi per essere di supporto a sempre più persone: così sta facendo anche la PEC, che è pronta a diventare uno strumento interoperabile a livello europeo, come sistema di recapito certificato qualificato. Un traguardo importante che consentirà a tutti di utilizzare il proprio indirizzo di Posta Elettronica Certificata nelle comunicazioni verso la Pubblica Amministrazione o altri utenti, enti ed imprese europee, mantenendo il valore legale e la sicurezza che da sempre contraddistinguono questo strumento.”