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Il turismo traina i pagamenti digitali: ecco le città più cashless

di Teresa Barone

Pubblicato 14 Settembre 2021
Aggiornato 2 Marzo 2023 13:46

L’utilizzo di pagamenti digitali è aumentato grazie alla rirpesa del turismo e della ristorazione: in calo lo scontrino medio tranne che nel settore hotel.

Cresce l’utilizzo dei pagamenti digitali in Italia, che nei mesi estivi ha visto aumentare in modo notevole le transazioni legate soprattutto al comparto del turismo. Stando ai dati dell’Osservatorio Turismo Cashless realizzato da SumUp, il valore del transato medio elettronico dei commercianti attivi nei settori turismo e ristorazione è cresciuto del 46% nell’ultimo anno. Un trend positivo che coinvolge hotel e ristoranti, esercenti di bar e commercianti.

Pagamenti cashless per piccoli acquisti

I dati rivelano anche l’aumento delle transazioni digitali anche per piccoli acquisti, tarati dunque su cifre molto basse, con una conseguente diminuzione dello scontrino medio a fronte di un incremento dei pagamenti cashless. È il settore del turismo (B&B, agenzie viaggio, operatori turistici) a registrare il maggior calo nello scontrino medio confrontando il 2021 con i due anni precedenti (-30% tra 2019 e 2020 e ulteriore -15% tra 2020 e 2021), discesa che coinvolge anche i ristoranti (calo dell’11% tra il 2019 e il 2020 e del 18% tra il 2020 e il 2021). A registrare uno scontrino medio puù basso sono soprattutto i bar (-6% tra 2019 e 2020 e -15% tra 2020 e 2021). Unica eccezione è il settore hotel, che nel 2021 si caratterizza per una lieve crescita del prezzo medio dello scontrino in virtù della diversa tipologia di acquisto.

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Transazioni digitali in aumento

Tra il primo giugno e ferragosto le transazioni sono cresciute del 71% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (segnato però a livello di flussi turistici dalle restrizioni e dalle incertezze Covid) ma anche di un significativo 113% nel biennio. Il valore del transato medio per commerciante nel turismo e ristorazione è cresciuto del 46% rispetto al 2020 e del 32% rispetto al 2019.

Per quanto riguarda l’analisi dei dati regionali, l’aumento delle transazioni digitali è evidente da Nord a Sud, tuttavia, è possibile stilare una classifica delle città più cashless: al primo posto compare Trieste (lo scorso anno era in venticinquesima posizione), seguita da Livorno (era quarantaseiesima lo scorso anno) e Vibo Valentia, che sale di tre posti rispetto allo scorso anno grazie alla forte vocazione turistico-balneare delle località della zona e alla presenza del porto.

Come ha ricordato Umberto Zola, Country Growth Lead Italia di SumUp, le soluzioni cashless sono sempre più utilizzate da commercianti e clienti, da un lato per la possibilità di integrare facilmente cassa fisica e online, dall’altro poiché assicurano il distanziamento, evitano lo scambio di contanti e il crearsi di assembramenti pagando direttamente al tavolo.