L’emergenza Covid ha accelerato la trasformazione digitale anche nel settore immobiliare ridefinendone completamente i modelli di business. A questo si aggiunga il mutamento del rapporto tra le persone e la propria abitazione, in un contesto inedito in cui si passa molto più tempo tra le quattro mura, e le seconde case hanno assunto un nuovo ruolo. Cosa succederà nei prossimi due anni? Ecco dunque alcuni trend emersi da una ricerca realizzata da RockAgent, la principale agenzia ibrida in Italia, che unisce tecnologie digitali e agenti sul territorio.
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Dematerializzazione dell’agenzia immobiliare
Secondo lo studio, che ha coinvolto oltre 400 agenti, la dematerializzazione dell’agenzia immobiliare sarà il trend più evidente. Quasi la metà degli intervistati (43%) ritiene che, senza un adeguato approccio digitale, potrebbero chiudere circa il 30% delle agenzie “su strada” entro il 2022. Ad esserne convinti sono soprattutto i professionisti con la migliore conoscenza del mercato, sul campo da 10-20 anni: 2 agenti su 3 pensano che l’agenzia tradizionale rappresenti un costo sempre più insostenibile e nel prossimo futuro lavoreranno senza una sede fisica fissa, ritenuta inutile nel contesto sempre più digitalizzato di oggi. Il 60% degli agenti, inoltre, è convinto che avere un’agenzia su strada non faccia la differenza nel concludere un’operazione.
Clienti più smart
Valutazioni, visite e trattative avvengono sempre più attraverso l’utilizzo di tool digitali e questo riguarda almeno il 50-70% dei clienti, secondo quanto riporta lo studio. Piattaforme con algoritmi di valutazione, virtual tour, tool per videoconferenze, firma digitale: il passaggio obbligato a questi strumenti ha contribuito a cambiare totalmente il rapporto tra i clienti e le agenzie nella direzione di una sempre maggiore trasparenza e comodità a cui sarà impossibile rinunciare. Secondo i dati rilevati da RockAgent, ad esempio, è aumentato del 226% rispetto al 2019 l’utilizzo della propria piattaforma per controllare in tempo reale le fasi della compravendita, la visibilità e le statistiche ottenute dagli annunci online, le visite svolte dall’agente, la documentazione, svolte e altri aspetti.
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La realtà virtuale accelera le vendite immobiliari
L’uso crescente della realtà virtuale nella gestione delle visite immobiliari potrebbe ridurre i tempi di vendita del 20% circa: lo riporta 1 agente su 2. Un’altra fetta consistente del campione (42%) stima che il risparmio di tempo potrebbe arrivare fino al 30%. Il ricorso crescente al virtual tour rappresenta uno dei fenomeni più evidenti generati dell’emergenza: secondo i dati di RockAgent le visite effettuate in questa modalità sono aumentate del 56% rispetto all’anno scorso e continuano a crescere. Gestendo virtualmente le visite agli immobili, infatti, non solo si accelera l’intera trattativa, rivolgendosi a clienti preselezionati e più propensi all’acquisto – aspetto indicato come il principale vantaggio dei virtual tour dal 44% degli intervistati. Si ottiene soprattutto una maggiore qualificazione del cliente – lo conferma più della metà (52%) degli agenti – il che permette di trattare solo con possibili acquirenti realmente interessati, limitando il numero degli appuntamenti fisici.
Ruolo chiave dei big data
A fronte di un uso sempre più massiccio di piattaforme e strumenti digitali lungo tutto il processo della trattativa, crescerà la disponibilità di dati sugli utenti finali e loro esigenze immobiliari. Questo favorirà un matching sempre più accurato tra domanda e offerta, con un impatto positivo soprattutto in termini di migliore esperienza del cliente, grazie a un servizio più profilato (lo sostiene il 26% del campione) e maggiore efficienza per il lavoro degli agenti (25%). Come spiega Daniel Debash, fondatore di RockAgent:
le circostanze in cui si è trovato il real estate negli ultimi mesi, hanno evidenziato l’importanza di adottare un approccio ibrido, per restare competitivi sul mercato.
“In RockAgent abbiamo anticipato questa esigenza di almeno due anni e i risultati del 2020 lo hanno dimostrato avendo chiuso un anno difficile come questo con una crescita del fatturato del +300%. Oggi, integriamo le più avanzate tecnologie per favorire l’incontro di domanda e offerta, consentiamo ai nostri agenti di gestire e concludere un numero di compravendite almeno tre volte superiore rispetto alla media di settore. Siamo convinti che l’evoluzione del real estate sia in chiave digitale: ottimizzando le attività a basso valore aggiunto, farà emergere i professionisti con le migliori competenze in termini di mediazione”.