L’emergenza sanitaria ha imposto una meticolosa attenzione all’igiene degli oggetti e delle superfici, indispensabile per prevenire i contagi da Coronavirus, nel privato e sul lavoro. A queste nuove regole appartiene anche la disinfezione quotidiana dello smartphone: mediamente, nell’arco di una giornata, si è infatti abituati a toccare il telefono più di 2500 volte, soprattutto se lo si usa per lavorare. È proprio lo smartphone a essere considerato uno degli oggetti più sporchi che possono rapidamente diventare una fonte di infezione.
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La soluzione per una corretta pulizia potrebbe essere quella di lavare il telefono cellulare con acqua e sapone, disinfettandolo accuratamente con gel idroalcolico o inondandolo con acqua in pressione: solo pochi dispositivi, tuttavia, possono resistere a tali livelli di disinfezione. Tra questi rientrano gli smartphone Crosscall, altamente resistenti e impermeabili a tutti i tipi di liquidi.
I dispositivi Crosscall possono essere trattati con le soluzioni idroalcoliche composte da isopropanolo e da quelle composte da etanolo, sopportando anche l’uso dell’acqua ad alta pressione (90 bar) e ad alta temperatura (fino a 80° C). Per effettuare queste procedure non è necessario spegnere il telefono, grazie alla presenza di tappi a tenuta stagna che coprono le porte di connessione (USB, Jack). Il touchscreen con tecnologia Wet & Glove, inoltre, consente di utilizzarli con i guanti per una maggiore protezione.