Il monitoraggio dello stato di salute delle fasce più deboli è divenuto strategico con l’emergenza Coronavirus: non è si tratta più solo di contrastare l’isolamento sociale ma di tutelare le persone più fragili, un ambito nel quale la tecnologia può apportare grossi benefici, anche a supporto dei caregiver familiari. Un esempio è quello dei dispositivi di assistenza a domicilio. Con la crisi Covid-19 è ormai chiaro che va ripensata l’organizzazione dell’attuale sistema di assistenza domiciliare e alleggerite le strutture sanitarie rafforzando la rete della medicina territoriale, sfruttando la tecnologia per portare assistenza e servizi direttamente a casa dei pazienti. Nel frattempo, anche ci si occupa gratuitamente dei propri cari, può giovarsi di strumenti di prevenzione e controllo.
Tra le soluzioni più innovative, ci sono quelle basate sulla tecnologia brevettata di GRAMPiT, sviluppata e prodotta in Italia, che garantisce assistenza e monitoraggio anche quando in casa non c’è nessuno: il sistema automatizzato impara infatti le abitudini di chi ci vive, così da interagire con la persona e individuare situazioni potenzialmente pericolose, intervenendo all’occorrenza. Come? Gli assistenti vocali forniscono informazioni in maniera semplice e naturale (es.: ora dei pasti o delle medicine) ed il sistema allerta i familiari quando individua possibili problemi. Il monitoraggio h24 anche in mobilità permette quindi di intervenire in maniera tempestiva se qualcosa non va, senza che l’anziano o l’assistito compia alcuna azione. Ai familiari basta una App su smartphone per controllare che tutto vada bene.
Le soluzioni GRAMPiT sono state protagoniste fin dall’inizio della pandemia di alcuni progetti mirati sul territorio. A Oliveto Citra, nel salernitano, il progetto pilota Case Intelligenti – sviluppato in sinergia con la Fondazione San Francesco d’Assisi Onlus – ha per esempio aiutato a contrastare il rischio di isolamento sociale degli anziani grazie all’installazione gratuita di sensori ambientali connessi a una piattaforma tecnologica. I dispositivi di assistenza sono andati a beneficio di una selezione di soggetti appartenenti alla Valle del Sele, anche grazie al contributo solidale di Takeda (la nota multinazionale farmaceutica da tempo orientata all’innovazione) e Hiltron (progettazione e realizzazione di sistemi elettronici di sicurezza).