Un’impresa su quattro non è arrivata impreparata alla prova del lockdown, avendo già promosso sistemi di Smart Working. Secondo il bollettino annuale del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal, infatti, il ricorso al lavoro agile è aumentato rispetto del 23,5% rispetto al 2018 e segue un trend di crescita costante che proseguirà anche in futuro.
Per quanto riguarda i vari settori professionali, in cima alla classifica dei comparti che hanno aderito maggiormente allo Smart Working c’è quello delle public utilities (luce, acqua, gas), seguito da servizi (25,5%), industria (22,5%) e costruzioni (19,9%).
Nell’ambito dei servizi sono soprattutto le imprese attive nell’Informatica e Telecomunicazioni a investire nel lavoro agile (50,9%), mentre la percentuale scende lievemente per le aziende dei servizi finanziari e assicurativi (48,8%). A puntare sullo Smart Working sono state poi il 15,7% delle imprese dei servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone e il 17,9% dei servizi turistici, di alloggio e ristorazione.
=> Lo Smart Working e Remote Working: le differenze
Dal punto di vista territoriale, è il Sud la zona dell’Italia caratterizzata da una maggiore adesione al lavoro a distanza, che ha rappresentato una valida opportunità offerta dalla tecnologia per colmare altri gap strutturali:
- 27,1% delle imprese del Mezzogiorno;
- 24,1% delle imprese del Nord Ovest;
- 23,5% delle aziende del Nord Est;
- 23% delle aziende del Centro Italia.
In termini di dimensioni aziendali, l’adesione al lavoro agile riguarda il 53,1% delle aziende con più di 500 dipendenti, il 50,3% delle imprese tra i 250 e i 499 dipendenti e il 41,8% delle PMI tra i 50 e i 249 dipendenti. Solo il 31,1% delle imprese tra i 10 e i 49 dipendenti e il 21,3% delle microimprese tra 1 e 9 dipendenti, infine, hanno implementato modalità di lavoro agile.
Per quanto riguarda gli altri investimenti legati all’innovazione e alla Digital Transformation, nel 2019 ben il 36,9% delle imprese (contro il 35,4% del 2018) ha avviato investimenti in attività di Digital Marketing, un trend positivo che riguarda tutto il Paese. Le aziende sembrano voler puntare anche sui canali di promozione e di vendita online, su cui hanno investito il 44% delle imprese tra i 10 e i 49 dipendenti e il 33% di quelle tra 1 e 9 dipendenti.