Il panorama delle imprese italiane è pronto per la rivoluzione dell’Industria 4.0 e a guidarla sono soprattutto le medie e grandi imprese che già si sono messe in moto per rimanere competitive. Ma anche le PMI si dimostrano capaci di rimanere al passo con la trasformazione digitale in atto. L’Industria 4.0 sta inoltre alimentando la nascita di nuove startup e di un ecosistema di attori ed iniziative a supporto della trasformazione digitale delle imprese di tutto il Paese.
Industria 4.0 in Italia
Un’evoluzione che promette bene ma che è ancora solo agli inizi, stando a quanto emerge dal rapporto MiSE del 2018 su un campione di 23.700 realtà di tutte le classi dimensionali, oggi solo l’8,4% delle imprese italiane utilizza almeno una delle tecnologie considerate abilitanti la trasformazione digitale secondo il “Piano Industria 4.0 2017-2020“. Si tratta delle tecnologie che intervengono nei settori della produzione (IoT, AR, VR, stampa 3D, robot collaborativi, nanotecnologie e materiali intelligenti) e dello sfruttamento delle informazioni e dei dati (cloud, big data, cyber security, horizontal e vertical integration). Un ulteriore 4,7% ha pianificato investimenti specifici nel prossimo triennio.
Numeri piccoli ma destinati a crescere, considerando che il 62,4% delle imprese con un processo di innovazione già avviato si avvale di una o al massimo due tecnologie e che nelle aziende con più di 50 addetti la trasformazione digitale si amplia fino ad arrivare alle grandi imprese che hanno già implementato tecnologie 4.0 in un sistema integrato: oltre la metà di esse, infatti, ne utilizza almeno 4 tipologie.
In generale sono pochissime le imprese che ricorrono a tecnologie che riguardano la sola fase di produzione, mentre le micro e piccolissime imprese puntano soprattutto alle tecnologie di utilizzo dati. A sfruttare entrambe le opportunità è il 50% delle medie imprese e il 69,2% delle grandi.
Industria 4.0 a SMAU
Insomma un ecosistema in evoluzione come testimonia il fermento che si percepisce a SMAU Milano 2018 (Fieramilanocity fino al 25 ottobre).
All’evento di riferimento per la trasformazione digitale è possibile, tra l’altro, conoscere come stanno funzionando i Punti Impresa Digitale (PID), attraverso le esperienze concrete di Bergamo Sviluppo e delle CCIAA di Milano-Monza-Brianza-Lodi e di Ancona, a un anno dalla loro nascita con il Piano Industria 4.0, poi Impresa 4.0 e localizzazione in seno alle Camere di Commercio.
Si tratta di un network di punti “fisici” affiancato da una rete “virtuale” che opera con un’ampia gamma di strumenti digitali (siti specializzati, forum e community, social media) con l’obiettivo di fornire servizi di supporto nella trasformazione digitale e di diffondere la cultura e la pratica del digitale fra professionisti e imprese di tutte le dimensioni e di tutti i settori economici. Ad oggi sono:
- 88 i PID attivati;
- 14 i milioni di euro stanziati attraverso voucher per le imprese;
- più di 70 i bandi pubblicati;
- 470 gli eventi di informazione con oltre 8mila aziende partecipanti;
- 800 i test di autovalutazione per scoprire la maturità digitale della propria impresa;
- 620 i dipendenti delle Camere di Commercio formati sulla digitalizzazione.
Nel corso dell’evento é possibile inoltre partecipare a numerosi workshop dedicati ai temi delle tecnologie 4.0 e incontrare numerosi player del digital, come Aruba, Cisco, Edisoftware, Intel, GData, SAP,Oracle, Seeweb e decine di startup provenienti da tutta Italia per approfondire da vicino le loro proposte per accompagnare in ottica Open Innovation la trasformazione digitale delle imprese, fra stampa 3D, realtà aumentata e realtà virtuale, cloud computing, IoT e molto altro.