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Domicilio digitale via PEC: attivazione e usi pratici

di Anna Fabi

Pubblicato 19 Marzo 2018
Aggiornato 28 Settembre 2023 19:16

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Le revisioni 2018 al CAD definiscono le modalità di attivazione e fruizione del domicilio digitale, nuovo strumento volto a semplificare le comunicazioni e interazioni tra cittadini, imprese e PA.

Un notevole risparmio, non solo di tempo ma anche economico: niente più spese di notifica, infatti, a carico del destinatario. La ricezione di comunicazioni via PEC da parte della PA avrà lo stesso valore di una notifica tramite messo incaricato.

Come attivare il domicilio digitale

Per i professionisti iscritti in albi ed elenchi, il domicilio digitale è già l’indirizzo inserito nell’elenco INI-PEC (obbligatorio, come per le aziende). Per gli altri soggetti (non obbligati), dal 2019 sarà attivo un analogo database unico delle PEC dei cittadini (analogo all’elenco INI-PEC di professionisti e aziende) ad uso degli enti pubblici.

Per attivare un proprio domicilio digitale servirà dunque, per prima cosa, essere titolare di un recapito certificato in linea con le regole imposte dall’Unione Europea o più semplicemente di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC): a fornirlo nel nostro paese sono i gestori accreditati presso l’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale), come ad esempio Aruba.

Lo step successivo consisterà nel presentare domanda presso il proprio comune di residenza comunicando la propria PEC. Il tutto in modo completamente gratuito.

PEC e domicilio digitale

Il domicilio digitale del cittadino, dunque, sarà presto una realtà e nel concreto prenderà vita sotto forma di un indirizzo PEC (Posta Elettronica Certificata) da comunicare al proprio comune di residenza.

Inoltre è in fase di creazione un apposito registro dei domicili digitali delle persone fisiche, la cui realizzazione è affidata all’AgID con il supporto delle strutture informatiche delle Camere di Commercio.  A tale registro i cittadini potranno accedere autenticandosi con SPID o CNS, indicando il proprio indirizzo di posta elettronica certificata.

Vantaggi del domicilio digitale

I vantaggi sono molti ed evidenti: la comunicazione tra le parti mantiene valore legale e diviene immediata, istantanea, eliminando attese e scongiurando i rischi di mancata consegna o notifica tipici della documentazione cartacea.

Dunque, in una sorta di evoluzione-rivoluzione che si inserisce a pieno titolo nel percorso di digital transformation che interessa tutti, imprese e privati, a qualsiasi livello e indipendentemente dal contesto operativo – tale trasformazione consentirà ai cittadini ed alle imprese di interagire con maggiore efficacia con la Pubblica Amministrazione, sfruttando accessi completamente digitalizzati ed assicurando una maggiore trasparenza in relazione alle attività di interesse dei cittadini, gestite dalla PA.

La diffusione del domicilio digitale porterà anche a una progressiva dematerializzazione e smantellamento degli archivi fisici, semplificando la gestione dei flussi documentali da parte della PA.

Lato utente, il domicilio digitale consente non soltanto la fruizione telematica di servizi pubblici in maniera semplice e mobile-oriented, ma favorisce anche la partecipazione ai procedimenti amministrativi in modalità elettronica e abilita nei medesimi contesti anche i pagamenti online.

Amministrazione Digitale e SPID

Nelle più recenti revisioni del CAD rientrano anche le indicazioni relative a SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale che mette a disposizione credenziali uniche per l’accesso a una moltitudine di servizi online della PA e non solo.

Assieme alla PEC e al domicilio digitale, infatti, con una propria identità SPID è possibile accedere a numerosi servizi online di natura fiscale, commerciale e amministrativa: dalla compilazione della dichiarazione dei redditi alla consultazione del Cassetto Digitale dell’Imprenditore, dalla gestione dei profili previdenziali al fascicolo sanitario elettronico, senza dimenticare l’iscrizione agli albi professionali e la prenotazione di prestazioni medico-sanitarie.  Il tutto in modo affidabile, potendo contare su più livelli di sicurezza (dall’accoppiata username-password fino all’impiego di codice OTP, CNS o firma remota.

Proprio SPID, insieme alla PEC e alla futura costituzione del registro dei domicili digitali, rappresenta un tassello fondamentale per la creazione di quella che viene definita cittadinanza digitale.

Tra gli Identity provider accreditati al rilascio di un’identità digitale SPID c’è Aruba, che offre soluzioni per ogni esigenza, completamente gratuite: Aruba ID per il Cittadino, per i privati, e Aruba ID Business per imprese e liberi professionisti.
Tra l’altro, Aruba è l’unico gestore che permette di associare credenziali di livello 3 alla propria identità digitale, per l’accesso a tutti i servizi della pubblica amministrazione in massima sicurezza.