Dopo il calo degli ultimi anni, torna finalmente a crescere il budget ICT delle imprese italiane, che nelle previsioni 2016 fa segnare un +0,7%, trainato in particolare dalle medio-grandi imprese. Business intelligence-Big data Analytics, digitalizzazione e dematerializzazione, sistemi gestionali e ERP sono i principali ambiti di investimento per il prossimo anno, in cui si conferma cruciale il ricorso all’outsourcing, in crescita dell’1,81%, sostenuto dal volano dei contratti as a Service.
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L’innovazione digitale è vissuta come un processo sempre più aperto da parte delle imprese, consapevoli della necessità di nuove fonti di innovazione e di una trasformazione organizzativa che faccia leva su ruoli e competenze spesso non presenti all’interno dei confini aziendali. Dati incoraggianti che arrivano della ricerca della Digital Innovation Academy del Politecnico di Milano, che ha coinvolto oltre 230 CIO delle principali imprese italiane. Il budget ICT presenta trend differenti a seconda della dimensione aziendale. La spesa in nuove tecnologie nel 2016 crescerà del +1,88% nelle imprese medio-grandi (tra 250 e 1000 dipendenti) e del +1,16% nelle medie imprese (tra 50 e 250 dipendenti), mentre è stabile nelle grandi imprese (tra 1000 e 10000 dipendenti) con +0,14% e si presenta ancora in lieve calo (-0,78%) nelle grandissime imprese (oltre 10.000 dipendenti). L’ICT oggi rappresenta in media il 2,1% del fatturato atteso dalle imprese. Emergono però ampie differenze a seconda del settore: nel finance l’ICT rappresenta il 4% del fatturato, mentre nelle utility solo l’1,3%. L’esternazionalizzazione dei servizi ICT si conferma cruciale per le imprese italiane. L’ambito ICT che costituisce la priorità di investimento nel 2016 per il 44% dei CIO Italiani è quello della Business Intelligence-Big Data Analytics (prima per le grandi e grandissime imprese), seguito dalla digitalizzazione e dematerializzazione al 40% (prima per le medie imprese con il 50% delle preferenze) e dai sistemi gestionali e ERP (34%). Vengono poi i sistemi CRM (27%), il consolidamento applicativo (24%), il mobile business (19%), lo sviluppo e rinnovamento dei Data center (16%).