A metà tra smartphone e netbook, costituiscono un’emergente nicchia di mercato riservata ad alcuni device ultramobili che non sono ne smartphone ma neanche netbook. Toshiba con il suo nuovo AC100, in un certo senso porta alla ribalta questo nuovo filone proponendo un prodotto molto interessante, ma tuttavia dalla dubbia utilità .
Sicuramente, il Toshiba AC100 si rivolge a chi necessita di uno strumento completo o quasi dalla buone prestazioni ma sopratutto che risulti ultra portatile; dunque professionisti, dirigenti, giornalisti ed anche studenti universitari.
Le soluzioni tecniche sono sicuramente all’avanguardia. Troviamo infatti la piattaforma Nvidia Tegra 250 che dovrebbe garantire prestazioni adeguate, anche nel multimedia, e i 512MB di ram anche se all’apparenza pochini dovrebbero bastare visto che il S.O. scelto non è Windows ma una versione modificata di Android 2.1.
Questo smart pc, inoltre, dispone di un HD allo stato solido da 8GB espandibile sino a 32GB tramite memorie SD e non mancano i supporti al Wi-Fi, Bluetooth e reti 3G.
Lo schermo a retroilluminazione Led è da 10 pollici ed integra una cam da 1,3Mpx da utilizzare per le video chat.
Il tutto in un design riuscito dalle dimensioni e pesi ridottissimi (14 mm di spessore per meno di 900 grammi).
Ma le limitazioni che preoccupano arrivano proprio dal S.O. che non appare adatto ad un uso dedicato per un “quasi netbook”. Questa versione modificata di Android infatti, non permette di scaricare applicazioni dal market di Android e solo in un secondo momento Toshiba dovrebbe realizzare un application store dedicato.
Inoltre Android potrebbe non risultare compatibile con molte periferiche esterne a cui il Toshiba AC100 potrebbe connettersi come scanner, stampanti, HD esterni…