La rincorsa a CPU sempre più performanti e dall’architettura microscopica non ha mai fine ed appare dunque logico che le principali case produttrici si rincorrano tra loro con soluzioni che in certi momenti potrebbero apparire esasperate.
Nell’ambito dei 45 nanometri, dopo aver rilasciato la prima famiglia di processori orientata ai server e denominata Shangai, AMD introduce ora sul mercato una generazione rivolta in specifico ai desktop aziendali.
Si chiama Phenom II X4 ed è basata sulla tecnologia quad-core, andando ancora una volta incontro alle necessità di elaborazione più stringenti. Un primo aspetto da considerare è la conferma della compatibilità con il socket AM2+, proponendosi quindi come possibile aggiornamento anche per i sistemi già esistenti. Va ricordato che la precedente famiglia di microprocessori sfruttava la tecnologia a 65 nanometri e con un numero di transistor pari a circa 450 milioni, che vengono in questo caso estesi ad oltre 750 milioni.
La nuova serie è composta da due modelli, il 920 ed il 940, che si differenziano sostanzialmente per la sola frequenza operativa del core (clock), pari a 2,8 GHz nel primo caso ed a 3 GHz nel secondo e dotati di cache di secondo livello da 512 KB e di terzo livello condivisa di 6 MB. I principali benefici dovrebbero concernere l’incremento delle prestazioni, specie a livello grafico, grazie ad una riduzione della latenza di risposta ed una larghezza di banda sino a 16 GB/s di picco mediante la tecnologia HyperTransport.
Il controller integrato DRAM di tipo DDR2 supporta le memorie PC2-8500 (DDR2-1066), che con la larghezza di banda massima di 17 GB/s consente di minimizzare i tempi di accesso al sistema. Il consumo di potenza rappresenta solitamente un limite per la casa madre, specie se raffrontata a CPU dalle prestazioni similari prodotte da Intel. La tecnologia Cool’n’Quiet 3.0 dovrebbe ottimizzare la richiesta energetica modificando dinamicamente le prestazioni in funzione dell’attività svolta, favorendo così lo sviluppo di piattaforme più silenziose e con minore dissipazione di potenza.
In tale direzione, la tecnologia CoolCore contribuisce ulteriormente a ridurre il consumo energetico disattivando le parti del processore che non vengono utilizzate, spegnendo ad esempio la logica di scrittura quando viene eseguito un ciclo di lettura in memoria. Nel complesso potranno trarne vantaggio soprattutto le applicazioni legate al video editing ed a quelle che utilizzano in modo massivo il multimedia. In prospettiva, i 45 nm dovrebbero inoltre favorire la produzione di chip capaci di operare sino a 4 GHz.