La diatriba su quale sia il migliore sistema operativo tra Linux, Windows e Mac forse è destinata a non avere fine.
Del resto, contributi come il post di Dario Freddi cercano di mettere a fuoco i punti di forza e le debolezze che inevitabilmente avvolgono queste piattaforme, lasciando a ciascuno di noi la libertà , o quasi, di scegliere quella che riteniamo più consona alle nostre esigenze.
Resta il fatto che per compiere un’analisi adeguata mi pare non si possa ragionare esclusivamente su aspetti software, ma occorra valutare attentamente anche il parco hardware disponibile. Ed in tal senso l’uscita di un notebook come il nuovo MacBook Air credo non possa lasciare indifferente neanche il più incallito dei sostenitori di Windows o Linux.
Innanzitutto per ragioni estetiche, confermando l’innata capacità della casa di Cupertino nel progettare device che abbinano potenza e funzionalità d’uso ai canoni di eleganza e raffinatezza. E poi anche perché leggendo le specifiche ci si accorge che si tratta comunque di un notebook di tutto rispetto.
Basti pensare all’architettura, basata su un microprocessore Intel Core 2 Duo (da 1,6 o 1,8 GHz) con 4 MB di cache L2 che opera alla velocità del processore stesso e su 2 GB di SDRAM DDR2 a 667 MHz. Anche la scheda grafica può contare su un generoso processore Intel GMA X3100 con 144 MB di SDRAM DDR2 e supporta sia la classica uscita VGA, la più recente DVI e quelle video composito o S-Video (con apposito adattatore).
L’archiviazione offre un’opportunità quasi unica: decidere se utilizzare un disco rigido standard Parallel ATA da 80 GB oppure uno allo stato solido da 64 GB, anche se al momento molto più costoso. In quest’ultimo caso si potrà ridurre ulteriormente il peso di 1,36 Kg, che lo rende comunque piuttosto leggero.
La tastiera incorporata è di dimensioni regolari con 79 tasti, dei quali 12 funzionali e 4 freccia, con tastierino numerico integrato.
Un’ulteriore soluzione innovativa è rappresentata dal sistema di retroilluminazione con sensori di luce ambientale capaci di regolare automaticamente la luminosità della tastiera e dello schermo. Quest’ultimo è un ottimo LED TFT widescreen lucido con diagonale da 13,3″ e può supportare risoluzioni fino a 1280 x 800 punti.
Nei computer portatili la durata della batteria è un fattore di primaria importanza ed in questo caso si possono raggiungere le 5 ore di produttività con una sola ricarica, a meno di non attivare il Wi-Fi.
E qui nasce una prima perplessità , in quanto non è stata integrata una scheda di rete via cavo, che in certi casi risulta ancora utile. La seconda perplessità deriva dall’unica porta USB, che rende in pratica necessario un HUB USB aggiuntivo.
Ritengo possano quindi esservi elementi a sufficienza per stabilire se MacBook Air possa aspirare a diventare un protagonista all’interno delle aziende che debbano valutare l’acquisto di notebook appartenenti alla fascia alta di mercato.
Voi che ne dite? Qual è la vostra opinione?