Con la memoria flash l’hard disk ha i giri contati

di Giuseppe Goglio

Pubblicato 13 Novembre 2007
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:46

Per i più attenti alle innovazioni tecnologiche probabilmente si tratta poco più che di un’evoluzione ormai scontata, ma più in generale resta un importante passo in avanti.

L’annuncio che Seagate ha ufficialmente avviato le consegne dei nuovi hard disk ibridi per notebook segna infatti una svolta importante nel settore della memorizzazione dei dati.

Dopo aver rapidamente mandato in pensione i floppy disk grazie alla diffusione delle “chiavette” USB, ora la tecnologia di memorizzazione flash è pronta ad attaccare il mercato dei dischi fissi. Per ora si tratta solo di un affiancamento alla tecnologia tradizionale a “piatti”, ma la strada sembra ormai segnata.

Facile anche comprendere perché i primi modelli siano rivolti al mondo dei notebook. La memoria flash infatti (utilizzata come una sorta di cache non volatile), consente prima di tutto di rendere più veloce l’avvio di un sistema, memorizzando le relative informazioni. In fase di normale utilizzo, inoltre, si viene a ridurre in misura importante il consumo di energia: l’accesso alla memoria flash è infatti meno oneroso dell’accesso al disco fisso e questo si farà  apprezzare soprattutto proprio nei portatili.

Da non sottovalutare infine, i benefici sull’affidabilità  del dispositivo. Diminuendo l’accesso al disco fisso, se ne aumenta la durata in vita.

Il maggiore nodo che ora resta da sciogliere è il tempo che dovremo aspettare prima di vedere la tecnologia flash prendere pieno possesso degli hard drive, lasciandosi alle spalle anche il periodo di convivenza appena iniziato.