Una delle previsioni meno indovinate nella storia dell’informatica è che la presenza di una stampante per ogni postazione, in ufficio o a casa, avrebbe contribuito a diminuire il consumo di carta. L’irresistibile istinto di stampare un documento valutato importante con il proposito di conservarlo, ci ha infatti portato tutti a riempire scrivanie di pile di fogli per buona parte inutili.
Un effetto collaterale di questa tendenza, soprattutto nelle aziende, è l’abbandono incontrollato di stampe relative a documenti che dovrebbero essere riservati o contenenti informazioni da diffondere con una certa attenzione.
Xerox, che da qualche tempo studia questo problema (che potremmo definire “di stampa sicura”) di recente ha proposto l’ultimo di una serie di accorgimenti. Grazie alla tecnologia InfraredMark, uno speciale toner messo a punto dalla società e che può essere utilizzato con carta comune, è possibile produrre stampe leggibili solamente in presenza di una luce agli infrarossi.
Nel caso qualche malintenzionato cercasse di modificare o copiare il documento, così, la compagnia informatica assicura che questo diventerebbe illeggibile.
La tecnologia InfraredMark è solamente l’ultima di una serie di iniziative analoghe del produttore di stampanti. Microtext, per esempio, consente di stampare in caratteri in font 1 e leggibili solamente tenendo il foglio inclinato, mentre CorrelationMark permette di produrre documenti leggibili solamente sovrapponendo una “chiave” in grado di interpretarli.
Sembrano tutte delle idee al limite dell’assurdo, ma la domanda che dovremmo porci è: se una ditta come Xerox ci sta lavorando sopra, non vuol dire forse che il problema della sicurezza dei documenti stampati comincia a essere sentito?
Più sicuri o no, certamente gli utenti che adotteranno tali tecnologie avranno una possibilità in più: provare il brivido di sentirsi degli 007 in missione speciale.