Ogni anno vengono presentate, in campo informatico, centinaia di novità : alcune si presentano alla fine come dei veri e propri flop, altre invece riscuotono discreto successo.
Solo in pochi casi, però, ci si trova di fronte a novità che siano di reale interesse per le piccole e medie imprese.
Schede video che sfiorano il Ghz, memorie DDR3 e PCIe 2.0 sono solo degli esempi di imminenti stravolgimenti delle attuali tecnologie, che possono passare anche inosservate per la maggior parte delle PMI. Ma se si parla di formato Pico-ITX la situazione cambia radicalmente.
Il Pico-ITX infatti è un nuovo formato di schede madri (come l’attuale e conosciutissimo ATX) particolare per le sue ridottissime dimensioni – paragonabili a quelle di una carta da gioco – e che introdurrà un nuovo modo di intendere il PC.
Con la sua diffusione potremmo non aver più bisogno di ampie postazioni di lavoro, e posizionare il mini-PC sulla scrivania senza alcun problema di ingombro.
È previsto infatti, in aggiunta alle schede madri, il lancio di una nuova serie di case, caratteristici sia per le ridotte dimensioni che per l’innovativo design, grazie ai quali il PC potrà essere guardato con un occhio differente: pensate ad un monitor LCD da 20” 16/10, tastiera e mouse wireless ed un PC che ingombra quanto un libro: questo potrebbe essere il futuro.
La diffusione del nuovo formato, però, presenta un ostacolo: sarà vincolato all’utilizzo di un processore Cyrix C7. Un ostacolo che, sebbene fastidioso per buona parte degli utenti consumer, potrebbe non infastidire molto chi invece utilizza il PC prevalentemente per gli applicativi da ufficio. Come la maggior parte delle piccole e medie imprese, insomma.
Inoltre, grazie a questo processore, il mini-PC consumerà pochissimo in termini di corrente: si parla di consumi addirittura inferiori a quelli dei notebook. Una caratteristica, questa, che in tempi di interessi ecologici e in un ottica di risparmio potrebbe avere un grande valore.