Numerose sono le riflessioni e le considerazioni che si possono condurre su quella che è stata una vera e propria rivoluzione di dimensioni planetarie: la nascita della rete. In primo luogo, come ha ammonito Berners-Lee nel corso della celebrazione organizzata per festeggiare i vent’anni di Internet, bisogna usare particolare attenzione per tutelare la privacy degli utenti, salvaguardandola dai sistemi in grado di monitorare le attività digitali a fini commerciali.
Un riferimento preciso, dunque, agli strumenti di “behavioral advertising” utilizzati dai vari provider per stilare i profili dei navigatori della Rete e produrre una pubblicità mirata sulle effettive caratteristiche degli utenti. Più o meno lo stesso meccanismo usato dagli spyware che, installandosi spesso in maniera fraudolenta nei computer delle vittime, provvedono ad inviare i dati personali, tra cui account di posta o pagine visitate, alle aziende che poi penseranno a rielaborarli ed utilizzarli nella maniera per loro più utile. O ancora, il metodo del social engineering, tramite il quale i truffatori riescono ad ottenere informazioni personali sulle vittime usando una sorta di manipolazione virtuale che conduce gli utenti a rilasciare spontaneamente i propri dati personali.
Tutto ciò, anche a livello normativo, ha determinato numerosi e doverosi aggiornamenti. Prendendo in considerazione l’esempio italiano, il vecchio concetto di privacy un tempo legato esclusivamente alla corrispondenza epistolare e telefonica, si è andato via via dilatandosi, fino a dare luogo a delle nuove fattispecie di reato, tra cui la violazione della corrispondenza telematica, lo spionaggio informatico e l’accesso non autorizzato ad un sito.
Tuttavia, in un contesto estremamente mutevole com’è quello di Internet, la tutela della riservatezza delle persone è portata ad arricchirsi ogni giorno di nuove problematiche e nuove casistiche. In questa situazione di precarietà, pertanto, gran parte delle difese della privacy stanno anche allo stesso buon senso dell’utente ed al rispetto di poche e semplici regole.
Innanzitutto è utile, a tal fine, utilizzare password non banali e con codici alfanumerici, evitare di comunicare le password usate, installare ed aggiornare costantemente firewall ed antivirus, tenere sotto controllo i cookies, non aprire mail o allegati provenienti da sconosciuti, configurare il livello di privacy del proprio browser almeno a livello medio, leggere attentamente licenze e disposizioni prima di installare qualsiasi software, installare un antispyware in grado di ripulire efficacemente il sistema.