Il Cloud Computing costituisce in informatica un insieme di tecnologie per l’utilizzo e la gestione di risorse remote distribuite in termini di memorizzazione ed elaborazione, che si sta affermando grazie alla disponibilità di server ed infrastrutture web sempre più potenti ed efficienti.
Sua peculiarità è quella di essere basato su uno schema ibrido ideato appositamente per superare il classico modello di distribuzione client/server. L’architettura è stata in pratica concepita per l’erogazione di servizi software e hardware resi disponibili con l’ausilio di “nuvole virtuali”, individuabili in server web dedicati, anziché in PC individuali connessi in rete. Le risorse vengono così messe a disposizione come se facessero parte di sistemi tradizionali, pur tenendo conto dell’evidente eterogeneità delle implementazioni.
Gli utenti possono quindi continuare ad utilizzare i consueti apparecchi, quali PC, notebook, smartphone e palmari, rendendosi indispensabili una connessione Internet a banda larga ed un browser per accedere ad informazioni, dati ed applicazioni. Un aspetto di rilievo è costituito dalla piena personalizzazione dei servizi, che consente agli utenti di configurarli secondo le proprie esigenze, con l’ulteriore vantaggio di fruirli in piena libertà e mobilità per soddisfare i criteri di versatilità e produttività.
Il limite che appare al momento più evidente, specialmente nell’ambito di applicazioni aziendali avanzate, concerne la protezione e la salvaguardia dei dati. Risulta perciò pressoché indispensabile sottoporre le informazioni a processi di crittografia. Un altro fattore da prendere nella dovuta considerazione è rappresentato dalla continuità nell’erogazione e nella disponibilità di servizi e risorse, per mantenere un livello di efficienza adeguato alle aspettative iniziali.
Ed in tale direzione può essere utile sviluppare architetture che si ispirino ad un concetto di ridondanza. Appare quindi logico l’interesse dimostrato dalle principali case che operano nel Web e nei sistemi operativi, che hanno deciso da tempo di dedicarsi allo sviluppo di nuovi progetti, cercando di fare apprezzare il Cloud Computing prima di tutto agli ambienti che richiedano enormi capacità di calcolo, per arrivare successivamente a raggiungere il grande pubblico della Rete.
Google Apps Premier è un primo esempio concreto di sistema di applicazioni pensato ispirandosi alla logica Cloud. È un prodotto integrato dedicato alle aziende che ricerchino una soluzione opzionale agli strumenti di messaggistica e collaborazione in uso, utilizzabile anche offline con sincronizzazione automatica dei dati al ripristino della connessione. Anche Microsoft non sta a guardare e la piattaforma Windows Azure delinea elementi ben precisi, anche in termini di costi, rivolgendosi parallelamente a sviluppatori ed utenti finali.
Senza trascurare iCloud, tra i primi a proporsi quale servizio gratuito in tali ambiti. Obiettivo comune dei sistemi Cloud è infatti quello di favorire un risparmio di gestione derivante da una riduzione degli investimenti in infrastrutture tecnologiche e dalla semplificazione della pianificazione economica, potendo contare su un’ampia scalabilità. Si può inoltre tenere presente anche la minore richiesta di attività di manutenzione e supporto da dedicare agli strumenti hardware e software interni, con una diminuzione dei tempi di attesa per la soluzione di malfunzionamenti e blocchi. Infine, l’integrazione di applicativi preesistenti con quelli Cloud permette di preservare gli investimenti economici passati.