Missione compiuta. Per la prima volta nella storia un aereo alimentato interamente a energia solare ha compiuto un volo di oltre 24 ore senza interruzione, rimanendo in aria un intero giorno e, soprattutto, un’intera notte. L’elevetico Solar Impulse è atterrato stamattina alle 9 a Payerne, nella Svizzera occidentale, da cui era decollato alle 06:51 di ieri.
«Oggi Solar Impulse ha dimostrato che la sfida è possibile», ha commentato l’ideatore del progetto, Bertrand Piccard. «È stato un volo meraviglioso, meglio del previsto», ha aggiunto il direttore di volo Claude Nicollier.
Ai comandi, c’era il pilota Andre Borschberg, che è rimasto sveglio per tutte le 26 ore di volo vista l’assenza di pilota automatico. Al termine dell’impresa, ha sottolineato Nicollier, era «in ottima forma sia fisica che psicologica».
Il prototipo aveva compiuto un primo volo lo scorso sette aprile e ha alle spalle diverse missioni sperimentali. Ha le ali coperte da 12mila celle fotovoltaiche con efficienza del 22%, che alimentano quattro motori da 7,5 Kw e le batterie al litio da 400 Kg. L’HB-SIA, questo il nome del prototipo, ha un’apertura alare di circa 63 metri e pesa circa 1600 kg.
Secondo Piccard, che ha aspettato l’amico Borschberg all’aerodromo, l’apparecchio avrebbe potuto restare in volo un altro giorno e un’altra notte. Una breve cronaca del volo: l’aereo è salito fino a 8700 metri, per fare il pieno di sole, mentre nella notte è sceso a 1500 metri. «Sedere su un aereo che produce più energia di quella che consuma è un’emozione fantastica», ha commentato il pilota.
Il progetto, nato nel 2003, si è via via sviluppato fino allo storico volo di oggi. Prossimo obiettivo: il giro del mondo nel 2013, appuntamento per il quale il team prevede di realizzare una nuova versione del velivolo, più sofisticata e più grande: avrà un’apertura alare di 80 metri, quanto un Airbus A380.
I due ideatori nonché fondatori sono Piccard, presidente, e Borschberg, Ceo, entrambi piloti di grande esperienza. Il primo, psichiatra e aeronautico, discendente di una dinastia di scienziati ed esploratori, ha decisamente portato avanti la tradizione di famiglia e, fra le altre cose, è stato il primo uomo a fare il giro del mondo senza soste su un pallone aerostatico, nel 1999. Sposato, tre figli di 21, 18 e 16 anni, è stato insignito di numerose onoreficenze accademiche di primissimo livello, è goodwill ambassador dell’Onu e presiede la fondazione umanitaria “Winds of hope”.
Andrè Borschberg, ingegnere nonché laureato in management science al Mit di Boston, pilota veterano di aerei ed elicotteri, ha il suo punto forte oltre che nell’esperienza in cabina di comando nel management. Formato in McKinsey, nella sua carriera ha fondato due società tecnologiche, è molto impegnato nel sociale e ha ottenuto molteplici riconoscimenti, perlopiù dovuti alla competenza manageriale. Anche lui è sposato e ha tre figli, di 28, 25 e 21 anni.
I due hanno formato e dirigono una squadra di 65 persone. Tutti impegnati in una sfida che la società descrive così: «l’ambizione di Solar Impulse è rivolta all’esplorazione e all’innovazione per contribuire alla causa delle energie rinnovabili, per dimostrare l’importanza delle nuove tecnologie per uno sviluppo sostenibile, e per riportare il sogno e l’emozione al centro dell’avventura scientifica».
Nel 2011 inizieranno a costruire il nuovo aereo, l’HB-SIB, quello che dovrà fare il giro del mondo, e nel 2012 inizieranno le prime missioni di prova, che prevedono anche una transvolata atlantica.