Iab Forum, il sorpasso della pubblicità online

di Barbara Weisz

Pubblicato 12 Ottobre 2011
Aggiornato 24 Febbraio 2018 09:56

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Nel 2012 la pubblicità online supererà quella sulla carta stampata, posizionandosi seconda dopo la tv. Al via la due giorni dello Iab Forum di Milano.

Cresce il mercato della pubblicità online, con l’Europa che sta colmando il gap con gli Stati Uniti, e l’Italia che è il quarto paese del Vecchio Continente in termini di rapporto fra raccolta e utenti. Nel nostro paese nel 2010 la raccolta pubblicitaria online ha superato il miliardo di Euro, nel 2011 sfiorerà 1,2 miliardi e si prepara a diventare, nel 2012, il secondo mezzo dopo la tv, superando quindi la carta stampata. I dati sono stati diffusi allo Iab Forum di Milano, in agenda oggi e domani, 12 e 13 ottobre.

L’indagine sull’advertisement online è stata presentata in apertura dei lavori dal general manager di Iab Italia, Fabio Lazzarini, e dal presidente vicario, Salvatore Ippolito.

La crescita dell’adv online (+15% nel 2011) è particolarmente interessante se rapportata al calo del 3% che ha registrato sempre quest’anno l’intero mercato della pubblicità. Un settore quindi che va controtendenza rispetto alla crisi. Non solo: l’online è l’unico segmento pubblictario ad aver registrato negli ultimi cinque anni un aumento sia del numero di aziende inserzioniste (+107%) sia dell’investimento medio (+46,1%).

Per quanto riguarda gli altri settori, la carta stampata ha visto diminuire del 27,7% l’investimento medio, la televisione segna un -11,7%, la radio registra invece un progresso, +9,3% (pur a fronte di una flessione del numero degli inserzionisti).

Il settore principale per l’adv online (dati 2010) è l’editoria, con una quota del 14,4%, seguito dalla finanza, 13,6%, e dall’auto, 9,9%, che invece continua ad avere la fetta più grossa del mercato totale della pubblicità, 11,3%. Seguono le tlc, che hanno il 9,8% dell’online, e la distribuzione, al 6,6%. Rispetto alla situazione di cinque anni prima, nell’online si registra il sorpasso dell’editoria e della finanza sulle tlc, che nel 2006 erano al primo posto con una quota del 14,6%.

Tutto questo, in un paese che a giugno di quest’anno vedeva il 72,8% delle persone connesse a internet, con una crescita del 7,5% sull’anno scorso. Il 68,8% ha un collegamento pc da casa, +10,5%, il 40,5% dall’ufficio, +4,9%, e il 17,2% dallo smartphone o dal cellulare (settore, quest’ultimo, che segna il maggior incremento +73,7%).

Eppure, l’internet economy in Italia vale solo il 2% del pil. Secondo le previsioni dello Iab Forum, nel 2015 la Internet economy varrà il 4% del pil e il mercato pubblicitario sarà di 2 miliardi di euro.