A pochi giorni dall’annuncio del divorzio da Twitter ed a pochi mesi dall’acquisizione di Slideshare, Linkedin ha finalmente svelato l’introduzione dei cosiddetti Targeted Status Updates, uno strumento a disposizione delle aziende – e delle relative pagine – con il quale comunicare ai propri follower e soprattutto a specifici segmenti di propri follower i singoli aggiornamenti: dipendenti, collaboratori, clienti, stakeholder.
L’obiettivo della funzionalità è chiaro: uscire dal suo posizionamento di social network “statico”, piattaforma di profili professionali e organigrammi aziendali condivisi, e proseguire nel suo percorso teso a diventare il punto di accesso privilegiato per un uso professionale della Rete con contenuti editoriali (il “Linkedin Daily”) e aggiornamenti personali capaci di essere rilevanti grazie alla loro profilazione e specificità. Tale funzionalità cerca inoltre di rendere più significative le Pagine Aziendali e questa strategia non poteva che scontrarsi con un’evoluzione business di Twitter, a sua volta sempre più attenta ai risvolti business del suo “information network”.
Restano però due incognite dietro il possibile successo di questa funzionalità: in primo luogo non c’è dubbio che Twitter abbia un indiscusso first mover advantage su questo fronte ed insista su un ambiente che è in parte sovrapposto a quello di Linkedin: il moltiplicarsi degli sbocchi distributivi crea complessità nel piano editoriale di un’azienda non sempre gestibile da realtà meno strutturate: il rischio non è tanto l’assenza di comunicazione, quanto una sua irrilevanza a danno dello stesso obiettivo di riposizionamento di Linkedin.
In secondo luogo, occorre che o Linkedin intraprenda un redesign del sito per rendere gli aggiornamenti più visibili – la versione mobile e tablet va già in questa direzione – o si accontenti di raggiungere gli utenti soprattutto con editor come Flipboard o Zite, forse un po’ poco per un player media.
Staremo a vedere: certo, insieme all’acquisizione di Slideshare, l’introduzione dei Targeted Status Updates fa fare un ulteriore passo verso il ruolo editoriale di Linkedin.