Dalla Ue una strategia contro i crimini in Rete

di Marianna Di Iorio

Pubblicato 23 Maggio 2007
Aggiornato 9 Dicembre 2013 09:48

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La Commissione Europea ha reso noto una comunicazione dove sono indicate alcune strategie per combattere i crimini informatici

Rafforzare la lotta alla criminalità su Internet, con un miglioramento della cooperazione tra gli stati membri, tra settore privato e pubblico, ponendo attenzione ad un riferimento comunitario.

È questo l’obiettivo contenuto in un documento presentato ieri dalla Commissione Europea a Bruxelles, dal nome “Verso una politica generale nella lotta contro il crimine in Internet”.

 

Secondo Franco Frattini, vicepresidente dell’esecutivo Ue, la Commissione compie «un importante passo in avanti verso la formulazione di una politica europea generale sulla lotta contro il crimine informatico». «Sarà essenziale – ha aggiunto – elevare la consapevolezza del fenomeno, l’addestramento e la ricerca».

 

Alcuni dati presentati ieri dall’esecutivo europeo non sono confortanti: negli Stati Uniti, ad esempio, il costo dovuto ai crimini in Rete è stimato tra 67 e 400 milioni di dollari, mentre nel Regno Unito l’89% degli intervistati appartenenti al settore industriale ha dichiarato di aver ricevuto almeno una volta un attacco informatico, in particolare codice fiscale, dati bancari, indirizzi privati sono quelli ambiti dai cyber criminali.

 

Per la Commissione è necessario ottenere una migliore cooperazione europea, principalmente attraverso la collaborazione tra le magistrature e le forze dell’ordine degli stati membri. Inoltre, si rende necessaria la collaborazione tra il settore pubblico e quello privato.

 

A tal proposito, Bruxelles intende promuovere inziative estere e internazionali. Inoltre, si legge nella comunicazione, «la Commissione considererà un’iniziativa concernente la legislazione europea contro il furto di identità nel 2007».