La piattaforma Android è sempre più desiderata dall’utenza consumer e business, con una tendenza di crescita che appare in grado di erodere sempre più mercato alla storica leadership dell’iPhone. Tuttavia, l’OS creato da Google appare sempre più terreno fertile per la propagazione di applicativi fraudolenti: nel solo mese di marzo Kaspersky ha identificato all’interno dell’Android Marketplace ben 70 tipologie di malware.
La natura “open” di Android comincia così a mostrare in maniera sempre più evidente il suo lato oscuro: se da un lato infatti il Marketplace di Google offre una grande libertà ai programmatori, che con soli 25 dollari di iscrizione possono cominciare a diffondere i propri applicativi, dall’altro non offre ancora sufficienti garanzie di sicurezza.
Android continua comunque a crescere in sicurezza, versione dopo versione, e ha adottato alcune misure piuttosto efficaci, come la modalità sandbox, che limita i danni causati da applicativi malevoli, senza dimenticare la possibilità da parte dei tecnici di Mountain View di rimuovere da remoto le Apps considerate poco sicure; nel mese di marzo sono infatti state identificate e rimosse dai Googlefonini ben 58 applicativi.
Nonostante tutto, Google sembra continuare a scaricare parte della responsabilità sugli utilizzatori dei dispositivi Android. È questa una filosofia che si contrappone fortemente a quanto portato avanti da Apple con il suo App Store, notoriamente dotato di regole molto rigide sulla pubblicazione di nuovo software.
Se da un lato quindi Apple può potenzialmente ostacolare alcuni sviluppatori, dall’altro ha dato vita ad un ecosistema alquanto sicuro e che da questo punto di vista appare vincente rispetto a quanto offerto da Android. Google dovrà quindi affrontare con solerzia tale problematica e mettere la sicurezza del suo OS al primo posto. LA sicurezza, del resto, è uno degli aspetti fondamentali nella competizione tra i due gruppi e soprattutto in ambito business può essere l’elemento che fa la differenza.