«Per Confindustria è fondamentale realizzare entro il 2015 il superamento del divario digitale, garantendo una copertura a 20 mega su tutto il territorio e ultrabroadband per i grandi centri urbani e le aree a forte concentrazione industriale» ha dichiarato ieri Gabriele Galateri di Genola, delegato di Confindustria per le Comunicazioni e la Banda Larga, al “Summit 2010 – col ferro e col silicio”, organizzato da Aib (Associazione industria bresciana) e Csmt (Centro servizi multisettoriale e tecnologico).
Obiettivo, dunque, passare da uno sceneraio di digital divide ad uno di Digital Prosperity, soprattutto per le Pmi italiane.
«Secondo il IV rapporto della Fondazione PromoPA il costo delle pratiche burocratiche per una piccola impresa è pari al 7% del proprio fatturato» ha inoltre ricordato Galateri. Un quadro fosco e insostenibile se davvero si vantano obiettivi di ripresa. e per il quale servono strumenti che corrono lungo la direttrice della digitalizzazione.
Tra le leve competitive per le Pmi, tra l’altro, Galateri ha individuato anche l’e-Commerce, che però implica anch’esso un accesso pieno a ICT e Internet a banda larga, tanto per le aziende che per i consumatori: «in Europa occidentale secondo una analisi di Forrester Research, si passerà dai 68 miliardi di euro del 2009 ai 114,5 miliardi del 2014 per le vendite realizzate con commercio elettronico. E in Europa è stimato un tasso di crescita dell’11% per le vendite online». Un mercato che fa gola, e dal quake non è pensabile restare esclusi a causa del gap digitale in cui versa l’Italia.
Altre strategie vincenti nella lotta alla ripresa economica delle Pmi che passa per lo sviluppo competitivo e per le ICT? I distretti industriali e la forte presenza sul territorio. Un soggetto aggregatore in grado di raccogliere le istante delle Pmi locali potrebbe dare voce alle esigenze che emergono in seno alle diverse Regioni e fungere da mediatore con le istituzioni pubbliche e privateper favorire la realizzazione di infrastrutture e servizi digitali, propedeutici alla creazione di distretti industriali in grado di consolidare finanziariamente le Pmi italiane.