Fino a che punto il cosiddetto “information overload” può essere un problema per le piccole aziende? L’indagine “L’impatto dell’enorme flusso d’informazioni sul business” condotta da Kelton Research per Avanade su 543 dirigenti, responsabili IT e Business, analizza il modo con cui le organizzazioni gestiscono la crescita esponenziale dei dati, sfida sempre complessa per il management delle Pmi.
A livello globale, il 56% delle aziende si dichiara sopraffatta dal sovraccarico di informazioni da gestire, con conseguente ritardo nei processi decisionali.
Nel 46% dei casi ciò ha portato a decisioni poco accurate perchè basate su notizie errate o non aggiornate. Allo stesso tempo, nonostante i problemi connessi le imprese dichiarano di voler disporre di dati strategici sempre più numerosi e in tempi rapidi.
Il 30% del campione, infatti, considera la ricchezza di fonti un valore aggiunto per il business e le attività lavorative, mentre ben il 61% vorrebbe informazioni in tempi più brevi. Queste due priorità sono correlate all’esigenza di fornire un servizio migliore ai propri clienti.
Per i responsabili aziendali, le informazioni permettono di migliorare previsioni di business e posizionamento dell’azienda rispetto ai concorrenti e riducono l’incertezza dei processi decisionali. Per il 61% degli intervistati, il flusso dei dati che circola in azienda rivoluziona l’operatività aziendale; nella realtà lavorativa italiana, quest’ultima affermazione risulta valida per il 53% del campione.
«I responsabili intervistati sembrano ambire a un accesso alle informazioni più immediato come supporto per ovviare all’enorme quantità di dati da gestire. Questo aspetto evidenzia come l’enfasi delle Aziende stia gradualmente evolvendo da una fase di acquisizione e strutturazione di elevate moli di dati a una fase di messa a disposizione dei dati utili alle persone giuste in tempi rapidi secondo un efficace processo distributivo», ha dichiarato Paolo Fumi, Financial Services Business Director di Avanade Italy. «È necessario però sviluppare una cultura aziendale legata al flusso delle informazioni che veda coinvolti in prima persona dirigenti, dipendenti e partner strategici nella gestione del ciclo di vita dei dati di business».