Il Web 2.0 sta iniziando a penetrare in azienda, se non per ora con reali strumenti Enterprise 2.0 avanzati, almeno come canale parallelo per le attività digitali e le comunicazioni virtuali. Manager e imprenditori si dimostrano consapevoli della necessità di organizzarsi: per coglierne al meglio i benefici ma anche per affrontare le possibili minacce alla sicurezza.
Il giusto compromesso lo offre Trend Micro, che propone una soluzione in sei passi.
I dirigenti delle aziende europee sono infatti divisi tra chi è favorevole ad incrementare la libertà tecnologica dei propri dipendenti (48%) e chi si oppone alla democrazia tecnologica (47%).
Primo: redigere linee guida specifiche per l’uso delle nuove tecnologie (es.: utilizzare formule di esclusione di responsabilità quando in Rete si parla dell’azienda.
Secondo: aggiornarle frequentemente, vista la rapidità con la quale le nuove tecnologie evolvono.
Terzo: formare i dipendenti su social media e dispositivi di comunicazione.
Quarto: sviluppare strumenti social interni all’azienda, per sfruttare i vantaggi della condivisione delle informazioni ma in sicurezza.
Quinto: delegare supervisione e messa in sicurezza di applicazioni e dispositivi utilizzati dai dipendenti.
Sesto: favorire la collaborazione tra dipendenti e team IT per incrementare la consapevolezza sui nuovi rischi.
Secondo una indagine Trend Micro (“Potere alle persone? Gestione della democrazia tecnologica sul posto di lavoro”) le aziende sono invece ancora impreparate di fronte ai cambiamenti introdotti dal Web 2.0 sul posto di lavoro, temendo cali di produttività e scarsa protezione dei dati aziendali. E dimenticando di concentrandosi sui ritorni di business dei nuovi media digitali!