La VII edizione del Safer Internet Day, giornata di sensibilizzazione per un utilizzo responsabile di Internet (social network in primis), offre l’occasione per analizzare i rischi dei social media in ambito business. Non a caso, la UE ha appena rilasciato le 17 regole d’oro (semplici ma non scontate) per un utilizzo consapevole dei social network.
L’integrazione dei social network in ambienti professionali può condurre infatti a scenari di rischio da tracciare e monitorare per prevenire eventuali criticità.
Il report “Online as soon as it happens“, redatto dall’agenzia UE ENISA, che si occupa di sicurezza Internet, analizza i rischi legati all’uso di piattaforme web sociali in ambito business, focalizzando anche sull’accesso tramite dispositivi mobili.
Emerge forte l’importanza di una sorta di “formazione” che renda i i dipendenti pienamente coscienti: informazioni e profili online su Facebook o Twitter possono essere “sfruttate” anche da estranei all’azienda, in alcuni casi addirittura danneggiando seriamante la propria impresa.
Particolare attenzione va riservata poi nell’accesso da dispositivi mobili ai social network: il continuo flusso di informazioni potrebbe mettere a repentaglio la riservatezza delle stesse non solo per quanto riguarda i dati pubblicamente diffusi ma anche le informazioni riservate e critiche che possono essere carpite sfruttando falle nelle maglie della rete wireless.
Non solo, memorizzare dati sensibili sui cellulari può di per sé comportare ulteriori rischi: perdita delle informazioni in caso di smarrimento o furto del telefono, intercettazione del flusso dei dati, ecc.
Che la stessa Commissione Europea scenda in campo per insegnare agli utenti come usare i social network e che si aprano discussioni sui criteri di riservatezza dei dati su piattaforme come Facebook la dice lunga: farla semplice è un rischio, per seè ma anche per il proprio datore di lavoro. A volte, con le relative responsabilità del caso..