Tratto dallo speciale:

SMAU: Agenda Digitale, gli investimenti per la crescita

di Tullio Matteo Fanti

Pubblicato 18 Ottobre 2012
Aggiornato 24 Giugno 2013 12:58

Da SMAU Milano 2012 le anticipazioni del ministro Passera sugli investimenti innovativi dell'Agenda Digitale Italiana e le linee guida dell'Osservatorio School of Management del Politecnico sulle leve economiche 2.0.

Riflettori puntanti su temi dell’Agenda Digitale alla 48esima edizione di SMAU Milano (vai all’edizione 2012): il ministro dello Sviluppo, Corrado Passera, è intervenuto per sottolineare l’importanza dell’innovazione digitale per l’economia del Paese e ricordare le misure stanziate dal Governo in tale direzione.

Agenda Digitale => consulta il Programma

In primis, gli 800 milioni di euro in infrastrutture hi-tech volte a ridurre il nostro storico digital divide.

E poi gli  gli investimenti in arrivo nelle start up innovative, come previsto dal Decreto Crescita,  «che permetterà all’Italia di diventare un Paese amico delle nuove aziende e di creare l’habitat normativo giusto per far ripartire la voglia di fare impresa».


Scarica il Decreto Crescita

Ma si può fare di più.
Sul tema è intervenuto Andrea Rangone del Politecnico di Milano, spiegando che investendo 300 milioni in dieci anni il ritorno sul PIL del Paese sarebbe di oltre 3 miliardi mentre oggi si parla di investimenti nell’ordine di 80 milioni di euro.

L’Osservatorio Agenda Digitale, della School of Management del Politecnico, ha  presentato a SMAU un’analisi dei 6 possibili ambiti di intervento su cui dovrebbe agire l’Agenda Digitale e dei relativi benefici.

  1. e-Procurement: risparmi per 7 miliardi di euro l’anno (ipotesi: 30% acquisti della PA);
  2. fatturazione elettronica: risparmi per 5 miliardi di euro l’anno (ipotesi: sblocco decreto attuativo e 20% relazioni B2B);
  3. pagamenti elettronici verso la PA: risparmi per 0,6 miliardi di euro l’anno (ipotesi: 30% pagamenti elettronici per IMU/ICI, Tarsu, Multe, Bollo Auto);
  4. pagamenti elettronici verso gli Esercenti: maggiori entrate fiscali pari a circa 5 miliardi di euro l’anno (ipotesi: diffusione dei pagamenti con carte di credito e debito a 30%);
  5. dematerializzazione e innovazione digitale nei processi della PA: risparmi per 15 miliardi di euro l’anno (ipotesi: 10% incremento produttività del personale);
  6. start up: incremento del Pil per circa 3 miliardi di euro in 10 anni (ipotesi:investimento 300 milioni in seed).