Attenzione alle comunicazioni da parte degli enti camerali che chiedono dati riservati: potrebbe trattarsi di una truffa.
Il phishing si sta allargando a macchia d’olio e non riguarda più solo email inviate da presunti avvocati o da istituti di credito fasulli che cercano di carpire informazioni preziose come il codice della carta di credito. La Camera di Commercio di Pordenone sta infatti ricevendo numerose segnalazioni da parte dei suoi utenti che lamentano disdicevoli episodi di phishing.
Nel dettaglio, le vittime sono state contattate telefonicamente da persone che si presentavano come funzionari camerali richiedendo agli ignari interlocutori dati riservati riguardanti la propria azienda o addirittura informazioni personali, come le coordinate bancarie.
Si tratterebbe di un fenomeno piuttosto diffuso da cui gli imprenditori e tutti gli iscritti alle Camere di Commercio devono mettersi in guardia. È la stessa CdC a fornire le linee guida a cui è bene attenersi per evitare di essere truffati: «le comunicazioni provenienti dalla Camera di Commercio hanno sempre una presentazione ufficiale, complete di logo e firma del dirigente e avvengono telefonicamente solo nel caso di interviste atte a sviluppare un’indagine, normalmente precedute da una lettera di avviso».
In caso di truffa o di episodi sospetti è opportuno segnalare il caso all’Ufficio Relazioni con il Pubblico della propria Camera di Commercio e alle autorità competenti.