ECTA: Italia solo 16esima nella UE per Internet a banda larga

di Tullio Matteo Fanti

12 Ottobre 2009 15:00

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In Italia l'accesso web in banda larga è disponibile per il 20,3% della popolazione, contro il 23,5% della media europea. Scarseggia la fibra ottica e risultano ancora premiate le posizioni dominanti

L’ECTA (European Competitive Telecom Association) ha diffuso i dati del suo Broadband Scorecard, scattando una fotografia in bianco e nero sulla diffusione e qualità della banda larga nei diversi paesi dell’Unione Europea, preoccupante soprattutto per l’Italia, solo 16esima in classifica.

Risultati globali poco esaltanti, con una forte frammentazione nei diversi Paesi, scarsa penetrazione della fibra ottica e troppo potere agli operatori dominanti ex-incumbent.

In base ai dati ECTA/SPC Network aggiornati ad aprile 2009, fruisce della banda larga il 23,5% della popolazione UE, per un totale di 116 milioni di linee.

Si tratta di un incremento discreto, del 5% rispetto ai sei mesi precedenti e del 14% rispetto al 2008. Tuttavia, l’Italia è rimasta ferma al 20,3%, con una crescita dell’11,7%.

L’Europa riesce a seguire a fatica le altre potenze economiche e mostra chiari segni di disparità: i paesi più “broadband” sono quelli del Nord (in Olanda la penetrazione supera il 37%).

L’Italia è 16esima con una penetrazione del 20,3% – inferiore alla media europea del 23,5% – e mostra una scarsissima diffusione della fibra ottica, con l’1,6% delle connessioni contro il 17% della Svezia, per fare un esempio. Nel nostro Paese, il problema è che la responsabilità di implementarla e promuoverla è stata lasciata quasi esclusivamente agli operatori alternativi.

Per quanto riguarda la competitività dei mercati, si registra un rafforzamento degli operatori dominanti, la cui quota di mercato è cresciuta mediamente al 45,5%. Addirittura, in Italia e Spagna, gli incumbent controllano una quota di mercato superiore al 57%.

In tale ottica, ECTA invoca una regolamentazione atta a garantire innovazione e crescita, oltre che ad offrire una reale competizione nel settore banda larga, reprimendo eventuali tentazioni protezionistiche.