La crisi finanziaria favorisce il cyber-crime

di Alessandro Vinciarelli

Pubblicato 27 Ottobre 2008
Aggiornato 2 Dicembre 2011 11:30

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I laboratori di Panda Security mostrano come le attuali difficoltà finanziarie mondiali possano contribuire alla recrudescenza del crimine informatico di taglio economico

I dati emersi dagli studi dei laboratori di Panda Security evidenziano come la crisi finanziaria che il mondo sta attraversando favorisce il risveglio di attività criminali di carattere informatico-economico.

L’andamento delle minacce informatiche sembra positivamente influenzato dall’instabilità del mercato e dal periodo negativo vissuto dalle Borse.

Gli analisti affermano che parte delle considerazioni e dei casi di successo per i cyber-criminali possano essere determinati dal restringersi degli obiettivi primari, per esempio dovuto alla fusione di più realtà societarie o bancarie, in organismi unici. In questo modo i sistemi si uniformano e permettono di studiare un minor numero di tecnologie.

Il direttore tecnico dei laboratori di Panda Security si dice preoccupato perché come mostrano i dati, nei momenti di maggiore crisi il numero di attacchi e di minacce è cresciuto, così come l’attenzione dei criminali che tentano di sfruttare a proprio favore ogni minima possibilità d’ingresso ai sistemi.

Solo per dare alcuni numeri, si stima che negli Stati Uniti, quando il mercato crollava tra il primo settembre e i primi di ottobre 2008, il numero di malware era in netta crescita. In particolare, nei due giorni tra il 14 e il 16 settembre il fenomeno si è incrementato del 50% ogni giorno, partendo da quota 8mila e arrivando oltre le 31mila istanze.