«Un grottesco attacco alla comunità del software libero e Open Source»: è con queste parole che Barracuda Networks ha definito l’azione di Trend Micro, produttrice di software antivirus che ha recentemente presentato all’International Trade Commission una mozione che rischia di penalizzare l’azienda californiana.
Ad essere finita sotto il mirino di Trend Micro è infatti l’applicazione Open Source ClamAV, motore antivirus che Barracuda Networks ha incluso in un pacchetto di applicativi di sicurezza indirizzato alle aziende.
Secondo Trend Micro, ClamAV sfrutterebbe indebitamente una tecnica di cui deterrebbe il brevetto e che prevede un controllo a monte di ogni file scaricato o inviato via mail al computer, identificando possibili virus prima del ricevimento dei dati.
Secondo il CEO di Barracuda Networks, «Trend Micro sembra voler cercare un’interpretazione estensiva del suo brevetto, in modo da avere un controllo esclusivo su ogni forma di controllo intermedio antivirus. Fare una scansione a monte è una tecnica ovvia e comunemente utilizzata da molte compagnie in tutto il mondo. Questo vuol dire che chiunque potrebbe potenzialmente essere accusato da Trend Micro».
Per questo motivo la compagnia californiana ha deciso – a differenza di altre software house come Panda e McAfee, accusate per simili motivi – di non cercare una soluzione extra-giudiziaria, ma di affrontare Trend Micro in un’aula di tribunale. Estendendo la sua difesa anche allo stesso ClamAV: «Dovevamo esporci in maniera significativa, anche a costo di possibili danni per il nostro business a livello di cattiva pubblicità legale».