Quali sono i criteri di gestione dei software in azienda? Come evitare che uno strumento che aumenta la produttività IT si trasformi in una pericolosa falla per la rete aziendale? A rispondere a tali quesiti è stata, in un recente studio, la società Secunia, specializzata nella realizzazione di sistemi di controllo e sicurezza.
L’utilizzo corretto dei software in ufficio, sia che si tratti di gestionali che di applicativi per l’elaborazione dati, richiede una particolare attenzione, dal momento che possono sempre nascondere vulnerabilità. Secondo Secunia, almeno nel 20% dei casi.
Per ovviare al problema, sarebbe necessario non sottovalutare l’importanza degli aggiornamenti e patch per i programmi, che sistematicamente le case di produzione rilasciano e segnalano in automatico agli utenti.
Dai dati rilevati da Secunia attraverso il suo tool di monitoraggio gratuito PSI (Personal Software Inspector), un quinto dei programmi installati su pc Windows non è aggiornato con le ultime patch di sicurezza. Ad essere prese in esame sono state 14,5 milioni di applicazioni fra quelle più comunemente utilizzate in ufficio.
La consapevolezza degli utenti pare comunque in aumento, complice anche i ripetuti attacchi virus che negli ultimi mesi si sono moltiplicati in Rete. Rispetto allo scorso maggio la percentuale di software non aggiornati – e quindi a rischio vulnerabilità – è scesa dell’8%.
Del resto, anche società del calibro di Microsoft hanno compreso l’importanza del problema. Basti pensare alla creazione del blog ufficiale “Security Vulnerability Research & Defense” curato dal team della Secure Windows Initiative (SWI) della società, che fornisce informazioni di dettaglio su vulnerabilità, soluzioni di contrasto e linee guida generali.