I responsabili IT considerano più importanti i loro dati personali rispetto a quelli che riguardano l’azienda per cui lavorano. Per questo motivo, loro potrebbero implementare tutte le precauzioni per la sicurezza che vogliono, ma spesso non lo fanno.
A rivelarlo è l’ultimo studio pubblicato da Lerger Maketing su commissione di Fusepoint Managed Services, condotto intervistando 1200 manager IT.
Sebbene la maggior parte dei manager IT, circa l’80%, si ritiene responsabile dei dati aziendali, il 22% dichiara di mettere al primo posto la tutela dei dati personali. Secondo George Kerns, presidente di Fusepoint, questa tendenza è da attribuire alla natura umana.
Inoltre, tra le aziende coinvolte con le interviste, 1 su 5 ha dichiarato di non usare alcun software antivirus o firewall, mentre 1 su 6 ha affermato di essere stata vittima di un attacco alla sua sicurezza.
Come afferma ancora Kerns, la mancanza di adeguati strumenti per la sicurezza riguarda principalmente le imprese di piccole dimensioni, in quanto più le aziende sono grandi più tendono ad essere attive nella sicurezza. Purtroppo «tipico di un allarmante numero di imprese».